Partiamo dall’assunto che la comprensione della trasmissione del nuovo coronavirus (2019-nCoV) è per ora la chiave del suo contenimento e della sua futura prevenzione. L’ind…, Il monitoraggio della spesa sanitaria - Ragioneria Generale dello Stato, Cosa sono la destra e la sinistra oggi in Italia, Comunicazione politica e campagne elettorali, Forma di Stato e forma di governo in Italia, Strumenti di partecipazione politica del cittadino, Confronto della spesa pubblica delle regioni, Le soluzioni alla crisi economica italiana 2008-2014, Liberismo e politiche economiche di sinistra, Unione Europea, crisi economiche e crisi dei debiti sovrani, Conoscere la politica e discutere di temi politici, I dibattiti pubblici e la democrazia deliberativa, Il finanziamento dei partiti e della politica, Le petizioni e le leggi d'iniziativa popolare, Differenza tra governo tecnico e governo politico, Governabilità e rappresentatività nella forma di governo parlamentare, Il sistema elettorale a doppio turno per il rinnovo di organi collegiali, Sistema elettorale e instabilità dei governi nella politica italiana, Le politiche sull'immigrazione confuse con gli aiuti umanitari. 32, I° comma, della Costituzione, ad esso interamente dedicato, così recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e … La tutela della salute è sancita come diritto costituzionale all’Art. / C.F. Mentre il finanziamento ordinario delle regioni virtuose è negoziato con i Patti per la salute che stabiliscono regole generali valide per tutte le regioni, il finanziamento della sanità delle regioni in disavanzo è negoziato con accordi bilaterali tra Stato e singole regioni. 3 CEDU, ha riconosciuto l’esigenza di tutela del diritto alla salute del detenuto, imponendo precisi obblighi a carico degli Stati. Linterruzione dei-Z Le direttive anticipate. Costituzione, art. Con la creazione del Servizio Sanitario Nazionale si integravano i servizi di prevenzione, cura e riabilitazione in strutture organizzative decentrate coerenti con il sistema delle autonomie locali, mentre le necessarie risorse finanziarie erano poste a carico della fiscalità generale. Lo Stato deve favorire la diffusione di beni e servizi più sani, di ambienti igienici e non pericolosi, di cambiamenti dell'organizzazione sociale e ambientale. Il diritto alla salute tra evoluzione storica e definizioni giuridiche. Gli accordi bilaterali danno poi luogo a specifici Piani di rientro del deficit sanitario regionale. 32, strutturalmente legato al principio dell’uguaglianza sostanziale e altrettanto strettamente alla libertà personale.La carta fondamentale della Repubblica Italiana lo ritiene non soltanto un diritto inalienabile del cittadino ma interesse della collettività, poiché essa garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Primary Health Care on the Road to Universal Health Coverage. Il contenuto del diritto che la Costituzione riconosce a tutti gli individui è complesso: la situazione di benessere psico-fisico intesa in senso ampio con cui s’identifica il bene “salute” si traduce nella tutela costituzionale dell’integrità psico-fisica, del diritto ad un ambiente salubre, del diritto alle prestazioni sanitarie e della cosiddetta libertà di cura (in altri termini, diritto di essere curato e di non essere curato). Corte Costituzionale, Sentenza n°184/1986 e Corte di Cassazione Sentenza n°15859/2000 Corte Costituzionale, sentenze n° 258/1994, n° 118/1996 e n° 49/2009. Alla normale agitazione del caso, qualora non abbiate ancora preparato una tesina, probabilmente si aggiunge il panico da “Cosa scrivo?Come faccio?”. 2019 Global monitoring report. Ciascuno ha uguale diritto all’accesso ai servizi. In sostanza, lo Stato concorda con le regioni i trasferimenti che costituiscono la fonte di finanziamento quasi esclusiva della sanità regionale, ponendo delle condizioni come l'accettazione di obiettivi, vincoli, incentivi e sanzioni in caso di inadempimento. Anche lo Stato, nonostante sia esso stesso oggetto di controllo da parte delle istituzioni europee per quanto riguarda il rispetto dei vincoli di bilancio e degli equilibri di finanza pubblica, può svolgere un ruolo determinante per consentire alle regioni di superare le inefficienze delle proprie amministrazioni sanitarie. e sulle novità introdotte dalla Legge Basaglia (L.180/1978): per merito di questa, infatti, i trattamenti sanitari obbligatori mutarono da violazione della nostra legge fondamentale, oltre che una violazione della libertà del singolo individuo, a pratica medica atta a proteggere il soggetto affetto da patologie psichiatriche e non la comunità “sana” dal medesimo. Il diritto alla salute è un diritto umano riconosciuto dal diritto internazionale dei diritti umani. La grande apertura e il carattere civile del primo comma sta proprio nell’estensione del diritto alle cure a tutti gli individui: esso è valore universale che lo stato deve assicurare e ciò sottende necessariamente all’istituzione di un servizio sanitario nazionale esteso a tutti i cittadini, a prescindere dal loro status giuridico, economico o sociale. I Piani di rientro, dopo l'approvazione da parte degli organi governativi (Ministero della Salute, MEF), vincolano la regione ad attuare una serie di provvedimenti mirati alla riduzione dei costi di gestione (ad esempio, attraverso la ristrutturazione delle aziende sanitarie e del sistema ospedaliero, il blocco delle assunzioni, la riduzione delle tariffe pagate dalla regione per le prestazioni) e all'aumento delle entrate (ad esempio attraverso trasferimenti vincolati dello Stato, l'aumento delle addizionali IRAP e IRPEF regionali, l'aumento del ticket sanitario). Quanto accaduto alle relazioni tra Stato, regioni ed enti locali nell'ambito del sistema sanitario è emblematico dell'evoluzione dei rapporti tra i diversi livelli di governo. 1. In sostanza, gli Stati devono attuare una serie di provvedimenti legislativi coerenti in grado di indurre cambiamenti nel singolo e nella collettività al fine di favorire: La promozione della salute e del benessere comporta quindi una valutazione sistematica degli effetti dell'ambiente sul benessere delle persone e l'adozione di politiche pubbliche coordinate che coinvolgano altri settori oltre a quello sanitario, come ad esempio: la produzione alimentare, l'agricoltura, la zootecnia, l'edilizia, i lavori pubblici, l'industria, l'istruzione, le comunicazioni. Della salute, per lungo tempo, è stata data una spiegazione medicale basata sul binomio salute-malattia che configurava la prima come mera assenza della seconda. Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Velletri al n° 14/2018 Per tutelare il diritto alla salute non basta far funzionare i sistemi sanitarima è necessario promuovere la salute. Le disparità regionali nell'erogazione dei servizi sanitari sono quindi da addebitare quasi interamente alle differenti capacità amministrative delle regioni e alla scelta del decentramento come elemento fondante del Servizio Sanitario Nazionale. La chiusura dei manicomi e la loro trasformazione in strutture mediche ospedaliere, infatti, fu in linea coi principi costituzionali di rispetto della libertà individuale: i pazienti non furono più rinchiusi in carceri dell’orrore e abbandonati alle sevizie di aguzzini e praticoni, si cercò di regolarizzare con prassi mediche le cure per i ricoverati che, ricordiamo, non necessariamente dovevano essere affetti da disturbi - omosessuali, disabili o persone socialmente scomode potevano essere rinchiuse col tacito accordo di medici e autorità giuridiche. Nonostante gli indicatori, elaborati dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD, 2014) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2015), collochino la performance complessiva del nostro SSN ai primi posti nel contesto europeo e mondiale per la qualità delle prestazioni e per l’equità e l’universalità di accesso alle cure, restano sul campo profonde diseguaglianze a livello regionale: Inoltre, poiché le regioni in deficit sono proprio quelle che hanno le maggiori carenze strutturali e un'alta mobilità sanitaria si genera un circolo vizioso, dal quale è oggettivamente difficile uscire e che richiederebbe un poderoso scatto in avanti nelle competenze e nelle capacità gestionali delle classe dirigente locale. Articolo 32 Costituzione: tutela della salute diritto fondamentale, Informazione Fiscale S.r.l. 32 della Costituzione mentre l'attuazione di questo principio fondamentale è avvenuta con la Legge n. 833 del 23 dicembre 1978 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). e le nuove situazioni giuridiche in esso ricomprese alla luce della moderna concezione del diritto alla salute. L’Associazione di Promozione Sociale DIRITTO ALLA SALUTE, nello svolgimento del proprio servizio, si impegna a perseguire i seguenti principi fondamentali: Eguaglianza: L’erogazione dei servizi è ispirata al principio d’eguaglianza dei diritti dei soci. Lo Stato ha in parte replicato con le regioni il modello di relazione esistente con le istituzioni europee, che impone su base negoziale dei vincoli di bilancio e delle sanzioni in caso di sforamento. La carta fondamentale della Repubblica Italiana lo ritiene non soltanto un diritto inalienabile del cittadino ma interesse della collettività, poiché essa garantisce cure gratuite agli indigenti. Per tutelare il diritto alla salute non basta far funzionare i sistemi sanitari ma è necessario promuovere la salute. Ad esempio, la costituzione dell'OMS statuendo che: "La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente un’assenza di malattia o infermità", ha in sostanza affermato che la tutela della salute si realizza non solo con la cura delle malattie e delle infermità ma anche favorendo condizioni di benessere attraverso la rimozione di fattori che influiscono negativamente sulla salute collettiva. Anche il ricorso al mercato come elemento di competizione all'interno dei sistemi sanitari regionali, inizialmente proposto nella legge di riforma del '92 e poi ripreso nel Piano sanitario nazionale 1994-96 e sbandierato dalla propaganda di alcune forze politiche, non sembra aver avuto un ruolo determinante nella differenziazione dei diversi sistemi sanitari regionali. Tranquilli, siamo qui per questo e vi proponiamo una tesina sulla salute e l’igiene nel mondo della ristorazione nel Novecento. 32 della Costituzione afferma che " La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti .Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. I cittadini esercitano il proprio diritto alla salute per ottenere prestazioni sanitarie, inclusive della prevenzione, della cura e della riabilitazione. In Italia, il diritto alla salute è stato sancito dall'art. La valenza giuridica di tale principio si concretizza nel rigetto dei trattamenti ospedalieri obbligatori, argomento che ha saputo coinvolgere l’intero paese sul finire degli anni ‘70. Nonostante la sanità italiana nel complesso sia piuttosto virtuosa se confrontata con quella di altri paesi europei, a livello regionale si rilevano profonde diseguaglianze che si riflettono sulla conformità della tutela del diritto alla salute e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti dei rispettivi servizi sanitari regionali. La riforma della sanità fu concepita cercando di dare attuazione al disegno costituzionale di decentramento amministrativo e alla recente attuazione delle autonomie regionali. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Infatti l'assistenza sanitaria, essendo finalizzata alla tutela di un diritto universale attraverso l'attuazione di principi ugualitari (come la copertura universale, l'uniformità dell'accesso e la solidarietà nel reperimento delle risorse finanziarie) e caratterizzata sul piano tecnico dalla necessità di trarre efficienza da economie di scala e standardizzazioni (costi standard, DRG, linee guida, protocolli, percorsi assistenziali), mal si concilia con le politiche locali in generale e in particolare con la disomogeneità delle regioni italiane, diverse per dimensioni, demografia, sviluppo economico e sociale, capacità fiscali, cultura civica e, appunto, capacità amministrative. Alla vigilia del voto referendario, infatti è balzata in testa alle preoccupazioni generali la futura gestione centrale o regionale della sanità: se la salute è un diritto improrogabile sancito dalla nostra legge fondamentale, non è lo stesso per la possibilità delle cure, poiché tra città e città, regione e regione, né vi è parità di costi né servizi. sebbene lo Stato conservasse la prerogativa di determinare i livelli uniformi di assistenza all'interno del PSN in base alle disponibilità economiche stabilite dalle leggi finanziarie annuali, le regioni poterono organizzare e gestire il funzionamento dei servizi con maggiore autonomia ma a condizione di far fronte alle spese eccedenti i trasferimenti statali con risorse proprie. 2. Tra gli spettri della scelta referendaria dello scorso 4 dicembre 2016 vi era proprio la soluzione alla disparità di erogazione: correggendo di nuovo l’art.117 tutto il sistema sarebbe tornato centralizzato, soprattutto in ordine ai finanziamenti delle strutture; nodo cruciale per il funzionamento del sistema. Così recita il I° comma dell’art. La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana. 32, ad esso interamente dedicato: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. lI diritto di rifiutare le cure. Il diritto alla salute è uno dei diritti fondamentali della persona ed è tutelato dalla nostra Costituzione, attraverso l’Articolo 32 che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. La Costituzione italiana riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell’individuo. Il MEF e il Ministero della Salute verificano l’attuazione dei provvedimenti e in caso di mancato adempimento della regione il Governo può nominare un commissario per l'attuazione dei provvedimenti necessari all'attuazione del Piano di rientro. Il sistema delle Conferenze (la Conferenze Stato-regioni, la Conferenza Stato-autonomie locali e la Conferenza unificata) rappresenta la sede istituzionale per la negoziazione di accordi tra Governo, regioni ed enti locali anche in ambito sanitario. Nel mondo . L'esigenza di modificare nuovamente l'assetto del Servizio Sanitario Nazionale trovò finalmente una sponda nella necessità di affidare la responsabilità della gestione delle USL a personale tecnicamente qualificato, piuttosto che ai politici e alle logiche della lottizzazione partitica. La promozione della salute e del benessere comporta quindi una valutazione sistematica degl… Gli indicatori statistici e il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza confermano a tutt'oggi marcate differenze tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud. Probabilmente non sarebbe opportuno riaccentrare completamente il SSN, ma esiste il problema di colmare i divari fra offerta e consumi di servizi, processi assistenziali e livelli di salute nelle diverse regioni. Diritto alla salute L'art. Il diritto alla salute comprende anche il diritto di non soffrire, tutelato dalla L. 38/2010 che disciplina l’accesso alle cure palliative da parte dei malati affetti da patologie croniche ed evolutive, per le quali non esistono terapie efficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita, nonché l’accesso alla terapia del dolore da parte delle persone affette da patologie dolorose … Ad esempio, la Lombardia riuscì a rendere autonome la gran parte delle aziende ospedaliere scorporandole dalla gestione diretta delle USL e ad assegnare formalmente alle strutture sanitarie private accreditate un ruolo pari a quello delle strutture pubbliche. Il degrado delle condizioni di lavoro e dell'ambiente circostante la zona dello stabilimento, oltre ad essere in forte contrasto con la tutela della salute e del benessere, testimoniano anche la difficoltà di conciliare la tutela del diritto alla salute con il diritto al lavoro. Si tratta di enunciazioni di principio che purtroppo non trovano sempre un'adeguata attuazione come evidenziato, ad esempio, dalle vicende relative all'Ilva di Taranto. Le trattative tra Governo, regioni ed enti locali sulla sanità confluiscono nei cosiddetti Patti per la salute, che costituiscono lo strumento ordinario per la gestione delle politiche sanitarie. Il SSN superava il precedente sistema di tipo mutualistico frammentato e diseguale, nonché a rischio di bancarotta, che garantiva con la logica propria dei sistemi assicurativi coperture solamente ai lavoratori occupati, in ragione del pagamento di corrispettivi economici proporzionati a prestazioni differenziate per settore economico e per categoria professionale. 32. La Costituzione italiana riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell’individuo. Se, infatti, la ricerca sul possibile vaccino prosegue intensamente, ad oggi non esiste alcuna specifica terapia per il trattamento del 2019-nCoV. Inoltre, nella Costituzione italiana è scritto, all’articolo 32, che il diritto alla salute rappresenta uno dei diritti fondamentali della persona, dove per salute, si … Testo: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell' individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Il rispetto della persona umana traspare non solamente dal respiro generale dell’intero articolo ma è garantito dall’ultima frase del secondo comma, laddove si legge che. Mettiamoci in testa una cosa fondamentale: il diritto alla vita è corroborato dal diritto alla salute. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. I Principi Nelle Carta di Nizza, così come nella nostra Costituzione, il diritto alla salute viene in considerazione non solo come diritto di Unite):” Ogni persona ha diritto ad un adeguato livello di vita che assicuri a lui e alla sua famiglia la salute ed il benessere, inclusi il cibo, il vestiario, l’abitazione, l’assistenza medica e i servizi sociali necessari e il diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, disabilità, vedovanza e … In altre parole, la sanità è soggetta alla … Diritto alla salute e autodeterminazione nella precreazione assistita.-5. trattamenti sanitari da parte del medico. : 13886391005 non sembrano aver determinato modelli di gestione della sanità regionale sostanzialmente diversi l'uno dall'altro. Il diritto alla salute Il diritto alla salute mira a garantire non solo l'essere, ovvero l'esistenza del soggetto, ma anche il “bene essere”, attraverso il diritto all'assistenza e mediante la rimozione di tutti quei fattori negativi 2 GRECO, Il “nocciolo duro del diritto alla salute… La dichiarazione di principio che considera la salute come il risultato di una serie di fattori di tipo sociale, ambientale, economico e genetico e che esorta gli Stati a predisporre più ampie tutele del diritto alla salute, non limitate solamente all'organizzazione e alla gestione di sistemi di assistenza sanitaria, è stata poi ulteriormente rafforzata dalla Dichiarazione di Alma Ata (Alma Ata Declaration on primary health care), che venne adottata durante la Conferenza Internazionale sull'assistenza sanitaria primaria tenutasi dal 6 al 12 settembre 1978 ad Alma Ata, ex-Unione Sovietica, e ribadita nella Carta di Ottawa durante la Conferenza Internazionale per la Promozione della Salute nel 1986. I Patti per la salute, sanciti da decreti legge del Governo, definiscono gli impegni dello Stato e delle regioni per la tutela della salute. Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: La riforma costituzionale del 2001 ampliava la competenza delle regioni dall'assistenza sanitaria e ospedaliera alla più generica tutela della salute, determinando alcune incertezze nelle attribuzioni della potestà legislativa concorrente e una crescita del contenzioso per la Corte costituzionale, senza tuttavia alterare nella sostanza la capacità coercitiva dello Stato nei confronti delle regioni essendo questa ormai fondata su vincoli di finanza pubblica. La tesi affronta la problematica della interpretazione dell'art.