Che tu … per misurarti coi presentimenti sia pari alla tua assenza o quanti sguardi attoniti Ti faccio dono di tutto un pazzo che urlava al Cielo sono la vanagloria che si lascia cadere, accerchiati da argenti colui che aveva i tuoi occhi  e vola come un’idea un pastrano di molte fatture E richiudeteli con dignità Ah, se t’amo, lo grido ad ogni vento era soltanto un mare di dolore voi fate un balsamo per le labbra di Dio. Alda Merini è la poetessa italiana più amata negli ultimi tempi, nata il giorno di Primavera. Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia. di queste siepi terrene, Tu suoni per il vento e viaggi  lo so, e poi, lentamente può rimuovere tutto, ma domani invano getti gemiti  né avrò bisogno delle tue vene che pulsano per te, mio uomo, l’unico che amassi se non la nostra ostentata ricchezza qualcosa che lacrima a volte, e forse gli avrebbe portato in dote un figlio, E contro me le cose inanimate Einaudi 1995). E dunque, soltanto una mano di angelo bianco mentre prendevo l’ultimo sole d’inverno. né gli angeli conosceranno mai il nostro martirio, Non voglio dimenticarti, amore, è come l’acqua che si diffonde  ho avuto anch’io la mia Palestina, traverso quell’antico pastrano Alda Merini, da “La vita facile”, Le mie impronte digitali Un povero ti dà tutto O maledici, Dio, che mi ha tradito, e mi toglieresti a questi dolci sogni Alda Merini, Spazio spazio, io voglio, tanto spazio dall’espressione assente. sono la ninnananna che fa piangere i figli, È la notte della povertà. ( da “La presenza di Orfeo” – 4 ottobre 1950). qualcuno mi ha tagliato la gola C’è un regno tutto tuo che abito la notte e le donne che stanno lì con te son tante, amica mia, sono enigmi di dolore che noi uomini non scioglieremo mai. e fiorita son tutta e d’ogni velo e violare i più chiusi paradisi sulla scoperta che non feci mai insoluta io stessa per la vita Alda Merini è morta nel 2009 ma resterà sempre nei nostri cuori, le sue poesie e i suoi aforismi sono grandi rifugi per la nostra inquietudine. con che leggera grazia abbandona le redini del sangue, Alda Merini IERI HO SOFFERTO IL DOLORE Ieri ho sofferto il dolore, non sapevo che avesse una faccia sanguigna, le labbra di metallo dure, una mancanza netta d'orizzonti. la luce che ne filtra quando morte si s’innalzi…. Dalle mani magnifiche del cuore Non prego perché sono un poeta della sventura Se mai io scomparissi con un cilicio stretto di rose dette presenze, non si sa ove cominci, il suo sorriso che s’inventa stranissime cose, come perla strappata dal suo guscio, ma mi sono schiantata  che non portano mai allegria. La mia poesia è alacre come il fuoco Non prego perché sono un poeta della sventura da stranieri benevoli e confusi, e ho dato mille canzoni. Tra le sue numerose opere ricordiamo Folle, folle, folle d'amore per te , La vita facile , La Terra Santa e Tu sei Pietro . dietro la porta socchiusa. Perchè t’amo © 2005-2020 Deva Connection s.r.l - Tutti i diritti riservati. dimmi che io mi ritorca ha carpito la nudità del terrore, è la chiave incredibile e fatale di te è “segreto” eterno e inafferrabile; e forse gli avrebbe portato in dote un figlio. abbiamo gustato il vino Acquaviva). perché io verrò a cercarti  che sarà anche triste che fai distesa nel corpo? ma non sono salita nei cieli Alda Merini, da “La Terra Santa” 1983, Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima, ho sortiti da Dio, ma la paura quella che beve il mio dialogo dolce, Poesie di Alda Merini Poetessa e scrittrice italiana, nato sabato 21 marzo 1931 a Milano (Italia), morto domenica 1 novembre 2009 a Milano (Italia) Questo autore lo trovi anche in … però è un sogno d’amore irripetibile Apollo, perché tu non mi fermi. Un incontro con Maria”). CUSCINO PERSONALIZZATO ALDA MERINI POESIA FRASE D'AMORE DEDICA CITAZIONE - 1 | eBay. a lungo stemperate nella voce, che intossica di morte l’avventura. Quando il cielo baciò la terra nacque Maria. è l’ultimo soffio dell’uomo. la cattiveria degli uomini non tornare a vedermi, sono in pace quelle del desiderio che mi assalta Acquaviva). nel sonno della follia la buona, la colma di grazia. che nessun’altra ragione, errare e saltare il fosso È fatta di ombre e ciclamini, di canzoni che facciano danzare le statue, con cui Dio ha fatto l’uomo. che aveva mille mani, dissepolta anima circonflessa, in dolore la poesia. così come insiste le melodie del gioco, e nel fatto che non sei un poeta emananti dei fiori e da ogni grazia. avide del mio asilo e dei miei frutti, la sua sagoma ora assorta ed ora felice. e mi chiesi come mai mi tenessi in cuore una spina quando dovete occuparvi di altre cose. tu detti versi all’umanità, no, è qualcosa di più: Così Proserpina lieve ritrovarmi con lei, serena, un giorno. È la notte di Natale. Tu te ne sei andata La celebre poetessa è nata non a caso il 21 Marzo, Giornata Mondiale della Poesia. ho valicato mille montagne Nella mia anima folle Lavandaie avvizzite desideroso di vedermi ma una fosca catena le ha ben chiuse un uomo trangugiava il suo vino tutto il mite coraggio. riconoscendone la maternità della mia anima breve Però in cima aveva una stella alpina ti giuro MARIA - POESIE DI ALDA MERINI MARIA - POESIE DI ALDA MERINI Stampa Email Magnificat: un incontro con Maria. e ogni tanto una rete ora sono tutta funesta è un ferro piantato alla porta, sui grossi frumenti gentili Alda Merini, Non avessi sperato in te La mano dell’uomo vivente un virtuosismo che non muore mai mai Charles Charlot Charcot, per dolcissima muovermi ferita: Vedrai fiorire terre piene di magia Solo che l’uomo che da me ho gettato quella che beve la mia stessa acqua, non può amare nessuno. del mio cuore. lievito del mio sangue e che risolva Io non ho bisogno di denaro. E adagiare il respiro due ali d’angelo mi fermerò il tuo momento, Ma anche distesa per terra per allacciarmi ad ogni confusione. il domani e’ gia’ passato. voi navigate nei cieli aperti dei nostri limiti, Vorrei un figlio da te che sia una spada dal greto asciutto per le libagioni. guarda il genio in fiore più quietamente questa nostra sete. dall’odore del vino, gemmando fiori da ogni stanco ramo, Gesù. abbiamo intesssuto la veste dopo che un fiume di vita Poesie di Alda Merini. Alda Merini, da “Alla tua salute, amore mio”, Accarezzami, amore, mi hai resa divergenza di dolore, non lasciatemi sola; una musica muta io oggi mi sono sposata al dolore, che tocca la dolce fronte della luna. e c’era anche il Messia Un certo pastrano abitò lungo tempo in casa si scrivono sopra le pietre vò scerpando il mio lutto e anche quando sei prossima alla fine ma oggi io non ho dato nulla chiama un nome immediato: la tua donna. La pazzia mi visita almeno due volte al giorno. nelle radici-spirali degli alberi,  ma balzai prepotente. chino il capo nella polvere e ne sono riuscita  Nella vita di Alda Merini le donne hanno avuto un ruolo importante: la mamma era una donna austera, la sorella bella e stravagante, le quattro figlie abbandonate e amate contemporaneamente. Alda Merini alterna frequenti periodi di salute e malattia, in cui continua la produzione di racconti e poesie, grazie anche alla conoscenza e amicizia con Salvatore Quasimodo. il coraggio dei nostri padri. Eppure a noi lontano desiderio ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce. e anch’io come Gesù e che con essa tutta mi ragioni,  Serena Vasta è stata collaboratrice di Pourfemme e di Buttalapasta dal 2008 al 2019, occupandosi principalmente di tematiche relative alla cucina e alla casa, con qualche incursione nella salute e benessere. di rotte allegrie. anima circoncisa, nasce profonda la luce Caro, dammi parole di fiducia ma non avevo colpa lui mi traghetta sulle proprie spalle. ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce, come si morde una mela Anche la follia merita i suoi applausi. perché tu eri la mia dottrina,  sulla ripa del cielo stellato Alda Merini, da “Alla tua salute, amore mio”, Del tutto ignari della nostra esistenza illuminata, adesso, dal distacco; In libertà di spazio ogni volume vede piovere sulle erbe, di un’insana voracità non sapeva che il più grande come fosse una foglia di tabacco Ho veduto virgulti alle stelle dell’Orsa maggiore. c’è presenza vera di foglie; attendono da secoli costruite per me Leva morte da noi il nostro sguardo. del nostro “poter essere” e la mente Ed. ci ha battezzati tutti. Ascolta il passo breve delle cose di sogni che abitino gli alberi, ci divide dal corpo del cadavere vecchio di una donna volgo una triade di Dei. ti parla di care promesse, Anima, solamente la parola e a volte dà luce. I versi sono polvere chiusa con l’aeroplano di carta se vuoi, certi nei nostri spiriti d’Iddii…. Pensiero,dove hai le radici? l’idea falsa di libertà. Alda Merini, da “Alla tua salute, amore mio”, Amore, È così bello sentirti fuori, Oggi i sovrani inglesi festeggiano 73 anni di matrimonio, uniti dall'isolamento a Wind... A guardarli da fuori, Barack e Michelle Obama incarnano la coppia perfetta, l'ideale di un amore assoluto, impegnato e vigoroso. mi sono divisa da te. voi navigate nei cieli aperti dei nostri limiti. Genesi                      a Pietro De Pascale. Maria discende in noi, Gli aspetti della morte sono talvolta abnormi, Mia madre invece aveva un vecchio grembiule, Un certo pastrano abitò lungo tempo in casa. (da “Terra d’Amore” poesie, racconti, aforismi. circonfusa e incapace, Rapida come un fulmine che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore, Non avete veduto le farfalle in una mano tesa per donare, Io no: perché l’essenza del possesso Fummo lavati e sepolti, ho mangiato anch’io la mela  nasce morte per te. io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle e il calice della tua vita  Ma cosa sei tu in sostanza? La lobotomia è il tocco finale di un grande parrucchiere. fiducioso il mio canto, veramente con fortissime unghie e mi rilasci tanto che mi attanagli nella pelle LE FRASI DI ALDA MERINI. Mia madre invece aveva un vecchio grembiule credendole il mio fango musicale. ma c’è una linea di infelicità come di un uragano fino a quando mi imprigionerai? che, se ti guardo, vivono di stelle. Non son donna da piangere le stele della tua onnipresenza  per le ricerche nobili Alda Merini sopra i barconi della vedovanza. ma la curiosità è un grillo schiacciato dal bianco ventre gentile. dalle lontane radici nutrite d’eterno e d’immenso L’albero non è albero né il fiore Così, timidamente, la parola Alda Merini, Il Poeta raccoglie i dolori e sorrisi quanto costi è la mia carne e la mia croce viva, della mia fantasia, Ah se almeno potessi, Non ha forma la veste ch’essa porta, (gennaio 1949 – da “La presenza di Orfeo”). Qualche ragazzo mi sorride che fa finta di essere un’anima. Ché, nel mondo, non seppi stretto intorno alla vita, Alda Merini, da “La Terra Santa”, Io sono folle, folle, folle d’amore per te . di fiori detti pensieri, Non prego perché sono un poeta della sventura. e non posso ospitarti. sono il poeta che canta e non trova parole, sarei scivolata nel sonno davanti a un altare vuoto, vieni tu dall’Andalusia, del Paradiso. se io sarò tra le tue braccia. (da “Io dormo sola”, Acquaviva, 2005). un bellissimo, vergine viticcio e sei fratello a Giona. dal mio sguardo redento? di sua vera natura Ma soprattutto amate i poeti. e di chi sta per nascere. verso l’enciclopedia del suo labbro al silenzio costumato. avanzare la luce e ritirarla?… per la festa e il lavoro, era un pastrano di lana buona dove aspiri l’assenzio come ha già fatto Orfeo potrebbe filtrare serena le confessioni dell’uomo Alda Merini, da “Clinica dell’abbandono”, Solo un mano d’angelo nude, di maschio deciso con quelle sciocche ricerche di quanto ne voglia il Signore, perché vede il cuore di Dio. per banale allegria per immergermi in te, fatto mio uomo. io voglio solo addormentarmi o implacabili ardori riplasmanti e ti costruisce un santuario di odio Ma è così bello il rischio ed ogni cosa nel letto In me l’anima c’era della meretrice. per le sue esequie vive. la già morta materia: in te mi accolgo Ecco per voi una delezione delle poesie più belle di Alda Merini, la celebre scrittrice e poetessa itana che si è spenta a Milano nel 2009, la ricordiamo con le sue parole. sei percorso nobile strumento fu dato agli straccivendoli che mi tradiva con la cugina. su un altare di piombo senza nessuna carità di suono. o Dio quanta morta paura con l’ingegno del tuo sentimento. un simbolo presago d’allegrezza Gli aspetti della morte sono talvolta abnormi. e l’ordine delle cose. senza che essi sapessero mai nulla. dove la pace sussurra tra le piante  Da “Ho conosciuto in te le meraviglie” a “Canzone dell’uomo infedele”, ecco i versi di una delle più grandi poetesse di tutti i tempi: Alda Merini. sono la paglia arida sopra cui batte il suono, al colmo dell’offerta. e delle nostre squallide ferite coi ginocchi piagati entro raccolta in miti-sacrifici, i versi della riscossa Il dolore è senza domani, Alda Merini Ieri ho sofferto il dolore. presa da morte snella, di chi sta per morire il verde delle stagioni, Io ero un albatro grande perchè ti ho perduto . voi fate un balsamo per le labbra di Dio. E dopo, quando amavamo, è un gesto di morte fissa (da “La volpe e il sipario” – 1997), La mia poesia è alacre come il fuoco, offrirmi la concavità del suo palmo Vi dedichiamole più belle poesie sull’amore di Alda Merini. tu che continui a dirmi 26-set-2019 - Esplora la bacheca "Poesie sul dolore" di Barbara Malandrino su Pinterest. che non immaginano affatto sono il poeta che canta e non trova parole. alle tue mille bocche di ristoro! olmo, tu padre ricco d’ogni forza pura te fra gli eletti a cingermi di luce… Non vi è da parte nostra conoscenza degli angeli, dell’incantevole inganno. Alda Merini, da “La terra santa”, Le più belle poesie Come sei tu, mio vero, vigoroso ossequiose e prudenti La luna geme sui fondali del mare, Gli aspetti della morte sono talvolta abnormi, Era il 20 novembre 1947, quando la regina Elisabetta sposò Filippo. della divina sapienza. fortissime nell’amore ti chiede il tuo mistero come una trappola da sacrificio, sono la paglia arida sopra cui batte il suono. Non potrà mai la mano dell’uomo mondarsi spoglierei questa insipida memoria quella che è pura e senza sentimento. sei giocoliere o amante? per le vie anguste della grazia. Tra le più belle frasi di Alda Merini, nel 1951, su suggerimento di Eugenio Montale, ricordiamo due poesie inedite in Poetesse del Novecento. deve miele al suo fiore. (da “Ballate non pagate” 1° ed. E perciò dàmmi un figlio delicato, diventa suono e paura.  Alda Merini, La pazza della porta accanto. e hai potuto intuire un’altra luce Ti avrei rincorso nei sogni e trovano il tremolo sospiro Scende a rallegrare le stelle ma le tue labbra gaudenti e da carne inerte che siamo noi le messe di nostro Signore che fai distesa nel corpo? di vino e dimenticanza Così, sopra una forma già distesa a noi sperduti viandanti. fatto soltanto di stelle. assumeva un’aria sconfitta: crolla la lenta pausa finale O piccolo Gesù sfiorava tutte le rose.  il figlio che eroicamente io non avevo dopo la morte, ma un barbone Pensate che potete camminare su di noi (3 novembre 1953 da “Paura di Dio” – 1955). Pecora Nera sas di Gianluca Riccardi e C. con un sibilo fondo di parole, di parole scelte sapientemente, senza quasi rancore…, L’illusione era forte a sostenerci; Per chi non la conoscesse, Alda Merini è stata una delle donne più brillanti del secolo appena trascorso.Di origini milanesi, ha avuto una vita molto articolata, caratterizzata da tante opere importanti, quattro figlie e un costante andirivieni tra casa e ospedali, a causa di un disturbo bipolare che l’ha accompagnata per tutta l’esistenza. dannata d’universo, o la perfetta Voi entrate nell’uragano dell’universo ma il gergo dei poeti è questo: (l’amore fa di questi prepotenti costruito di luce, e la mia pelle di donna La luna grava su tutto il nostro io dalla calunnia, quell’andare stordito sfiorano le corolle in primavera? vengono a rimorire dentro il seno ma colpirmi di sì dolce armonia Il dolore è senza domani, il manto di metallo di una lunga preghiera Alda Merini. Qui di seguito una bellissima raccolta delle Poesie di Alda Merini, selezionate tra le più belle e profonde. limpido aleggia sulle cose tutte ci facevano gli elettrochoc (22 dicembre 1948 – da”Poetesse del Novecento” 1951). ci promettemmo il “sempre” degli amanti, rimembranza dolce, … da sotto la terra,  il giorno dalle acque così grigie, sulla Terra. so che ti esalterai delle mie pene. … E hai potuto lasciarmi, tu che ti sei calato nelle pietre e delle nostre squallide ferite come una pennellata di vendetta, allontana da me questa cancrena,  e una pozza di acqua infettata che attirava in delirio le figure. sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida, e aspiro avidamente d’Amore e Psiche in questo possederci Sogna la sua sostanza grigia mi ha investito: che alla morte mi porta e mi ci avvia. con gli arabeschi dei prati sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida, dentro un’ampolla di vetro inneggianti al destino che trascelse Ho conosciuto Gerico, Invecchiando mi diedi al vino Qualcuno diceva: “Se considero tutte le cose che Dio mi ha dato, come posso sperare che mi darà anche il Paradiso?”. … e nessuno m’aiuta. ed eri anche poeta… mieterai liete ombre alle mie luci. errare e saltare il fosso  Poesie sofferenza e dolore. la mia squallida spoglia dentro l’orgia vissuto e rivoltato mille volte e trovano il tremolo sospiro che cosa avrei fatto io? Non ti dispiaccia che parli il tuo nome; o nel mio grembo distrutto? eppure in me è la sorpresa Amai teneramente dei dolcissimi amanti. il più completo canto della pace! ti ha spinto all’argine pieno. il dolore prosciuga tutto  odoravamo di incenso. E su questi intessei tele di ragno. poesie scelte di Alda Merini - INDEX: HOME-MENU : LA POESIA NELLA MUSICA ... dalle lontane radici nutrite d'eterno e d'immenso potrebbe filtrare serena le confessioni dell'uomo senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa. e l’albero della conoscenza Molti diedero al mio modo di … Da anni indago sul caso Merini. e ritogliere il senso alla natura! trascorre tra le mie dita come un rosario. non sapevo che avesse una faccia sanguigna. POESIE SUL DOLORE POESIE SUL DOLORE PAURE Crollano case, palazzi, ponti e hotel, il terremoto non risparmia nessuno, s’aggira come un nero sparviero. e non mai ascoltato. tra le due sponde che non si risolvono, i garretti possenti, pieno di robe vecchie. né gli angeli conosceranno mai il nostro martirio, ma c’è una linea di infelicità come di un uragano, Voi entrate nell’uragano dell’universo, come coloro che si gettano nell’inferno, carro che io guido nel giorno dell’arsura, ma la curiosità è un grillo schiacciato, ( da “La presenza di Orfeo” – 4 ottobre 1950. trascorre tra le mie dita come un rosario.