Gli occhi dei due discepoli però erano incapaci di riconoscerlo. Tuttavia i loro occhi sono incapaci di riconoscerlo. Scuola dell’infanzia – I discepoli di Emmaus. Non scordiamo, per comprendere appieno il senso di questa parte del Vangelo di Luca, che Gesù profeta riunisce attorno a sé, con l’efficacia del suo insegnamento e dei suoi prodigi, un gruppo di uomini, per lo più pescatori, associandoli al suo ministero di uomo-Dio. Anche il particolare quando Gesù pone la domanda, i due si fermano e poi riprendono a camminare, rivela che è data molta importanza a questa esperienza sotto la quale può essere vista la storia di ogni uomo. Devi essere connesso per pubblicare un commento. Per inviare comunicati e foto utilizzare l'indirizzo email: redazione@teleaesse.it. Sulla strada di Emmaus, Luca 24:13-35 Due discepoli vanno al villaggio di Emmaus lo stesso giorno della risurrezione di Gesù. Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” E iniziando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Cari fratelli e sorelle in questo racconto possiamo cogliere quattro esperienze umane fondamentali (come afferma l’autorevole cardinale Carlo Maria Martini): il cammino, l’ospitalità, la frazione del pane, l’apertura degli occhi. Il cuore riscaldato e riaperto dal segno della Parola spiegata implora il viatico di un segno più intimo, quello del pane spezzato. I discepoli non solo non fanno nulla perché l’incontro possa accadere, quasi accettano il viandante con indifferenza, a malincuore e frappongono l’ostacolo della delusione, della rinuncia a credere e a sperare. Scopriranno che Gesù è vivo ed è sempre con loro, anche se talvolta fanno fatica a riconoscerlo. Se non conoscessimo l’esito della vicenda è facile intuire le reazioni con gli altri: “Fate come volete…pazienza, è stato bello, è stato un sogno…andiamo…peggio per voi…siete adulti e vaccinati…insomma, arrangiatevi!”. Ma qualcuno non pensa così. Lc.24,13-35. Il racconto dell’incontro tra Gesù risorto e i due discepoli in cammino verso Emmaus è stato sapientemente collocato da Luca nell’ultimo capitolo del suo vangelo, che vuole significare una conclusione e nello stesso tempo un’apertura della narrazione che proseguirà negli Atti degli apostoli. Quotidiano telematico registrato presso il Tribunale di Isernia, registro stampa numero 03/2014 del 03/04/2014. Più volte nella vita Rembrandt (1606-1669), tra i più grandi pittori della storia dell’arte europea, si confrontò con l’episodio pasquale che racconta dei due discepoli di Emmaus e del loro incontro con Gesù. Dove hai la testa? Solo il Risorto ne è l’interprete adeguato. 26 aprile, 2020 Michele di Franco I Vespri 0 comments. Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Ma la condivisione è, di fatto, un simbolo umano e per questo Gesù l’ha scelto come simbolo eucaristico, come segno del dono della sua vita all’uomo. La scena di Emmaus è un capolavoro di catechesi liturgica e missionaria. Don Luigi Maria Epicoco – I discepoli di Emmaus. Ne consegue un insegnamento prezioso: è basilare conoscere la Scrittura per scoprire l’amore di Dio per l’uomo e la sua lunga storia d’amore per noi tutti che si è dispiegata nella storia della salvezza. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. FOGLIO PER L’APPROFONDIMENTO: N. 334 (RIASSUNTO SINTETICO NON RIVISTO DALL’AUTORE) I discepoli di Emmaus: è Pasqua ma sono tristi.Sono semplicemente dei delusi che tornano a casa… eppure è Pasqua. Camminavano piuttosto perplessi, perché avevano avuto notizia dall’annuncio angelico che Gesù era vivo (v. 22), ma avevano ancora dei dubbi … 13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. A un tratto “si aprirono i loro occhi e lo riconobbero”. Gesù, però, sparisce. Il cammino: l’esperienza dell’itineranza, dell’andare verso un luogo. Gesù non arriva di faccia, ma da dietro, come dice il testo greco, e cammina a fianco, da forestiero. E' significativo il fatto che non vi sia stata una grande ricerca biblica per sapere chi fossero: due discepoli e basta. Altri, invece, si riprendono e continuano a sperare. Parrocchia Sant’Angelo Telefono: 02 8253649. Vi è descritto l’itinerario di due discepoli che lasciano Gerusalemme illusi e delusi e vi ritornano per ripartire gioiosi e fiduciosi verso la testimonianza, perché sono stati incontrati dal Crocifisso-Risorto, spiegazione di tutta la Scrittura e presenza perenne tra i suoi nel sacramento del “pane spezzato”. La vicenda dei discepoli di Emmaus, che tutti conosciamo, accade nella giornata della domenica di Resurrezione. Egli entrò per rimanere con loro. Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Conclusione: nell’insieme, l’apparizione di Gesù ai due discepoli ci rammenta che noi umani siamo esseri in cammino e bisognosi di significati; che in questo cammino siamo chiamati a riconoscere la Parola di Dio che ci incalza, ci interpella continuamente sulla direzione del nostro viaggio per spiegarcene il senso; che la libertà e la felicità di noi umani consiste nell’accogliere questa Parola, nel non rifiutarla, nell’aprire gli occhi e il cuore al disegno di Dio rivelatoci pienamente nel mistero del suo Figlio Gesù morto e risorto per noi, vivo e operante in mezzo a noi. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ciao bambini, è iniziata un’altra settimana e se fossimo a scuola faremmo insieme religione. I due discepoli lasciano Gerusalemme tristi e delusi per poi ritornarvi commossi, entusiasti, felici e colmi di speranza. Nel momento in cui fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed è un simbolo che ci interpella, che interpella gli abitanti delle nostre città che, vivendo magari nello stesso condominio, con gli appartamenti sulle stesse scale, si ignorano per anni senza avvertire il bisogno di salutarsi, di frequentarsi, di conoscersi, di accogliersi. DISCEPOLI DI EMMAUS – 2018 . L’apertura degli occhi: siamo in opposizione al tema della chiusura degli occhi: “i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo”, cioè erano come accecati. Tutto è definitivamente sigillato e oscurato dietro la gran pietra rotolata contro l’ingresso del sepolcro scavato nella roccia. Dimensioni: 141 x 175 cm. Il racconto, strutturato come parabola, relativo all’apparizione di Gesù ai discepoli in cammino verso Emmaus, esercita sempre un certo fascino anche in chi non sa cogliere le sfumature del linguaggio del Vangelo. Data l'estrema rarità del nome Cleopa-Clopa nella Palestina dell'epoca (0,2%), è verosimile che questi tr… Gesù in cammino con i discepoli di Emmaus. Iniziamo pregando il nostro angelo custode! E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. La vita umana è un dinamismo, va avanti, è protesa verso una direzione e Dio viene incontro all’uomo per accompagnarlo e per camminare con lui. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Al tempo dei Vangeli: Dove si trova: Pinacoteca di Brera, Milano. L’ospitalità: l’accoglienza è un altro simbolo centrale e antichissimo dell’uomo che supera l’istintivo timore del viandante che bussa alla porta. Emmaus è un capolavoro di dialogo confortante. La vita dei discepoli di Emmaus è senza gusto, malata, perché si aspettavano un tipo diverso di salvezza, si erano fatti un’idea di come Gesù dovesse liberarli, ed è per questo che non lo riconoscono. Tuttavia in Gv 19,25 è presentata una Maria di Clèopa (Κλωπᾶς, Klopâs), "sorella" della Madonna, e Egesippo cita un Clopa (Κλωπᾶς) fratello di san Giuseppe. I due Discepoli di Emmaus siamo noi quando, delusi, ci allontaniamo dai riferimenti essenziali della nostra vita spirituale – Gerusalemme – per rifugiarci nei nostri piccoli villaggi, nel nostro “privato”. Allego, dopo il video, il testo che è stato automaticamente trascritto. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! La vita comunitaria deve offrire il clima di fede e di carità, che sostiene la testimonianza insieme alla preghiera. Parrocchia San Biagio Telefono: 02 8259144. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi di mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Il fuoco che brucia produce scuotimento, sconvolgimento interno, emozione forte, inquietudine e tormento; è l’esperienza che nasce dall’ascolto vero della Parola di Dio. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 2 pomeriggi di spiritualità con i Catechisti , incentrati sulla pericope evangelica dell'incontro con il Risorto dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35). Gesù è rimasto tra noi in due modi: nell’Eucaristia e nella sua parola. I due discepoli di Emmaus, dopo aver incontrato il Signore e dopo averlo riconosciuto nel segno del pane, ritornano a quella comunità che avevano abbandonato con il cuore pieno di tristezza. Nel racconto è espressa con parole meravigliose e amorevoli: “Resta con noi”, dicono i due a Gesù, non andartene, vogliamo stare insieme. Tutta la struttura di quello stupefacente periodo vissuto accanto al Maestro è crollata con la sua crocifissione. Quindi il gesto di «spezzare il pane» indica un’azione di Gesù che, dalla cena avanti la passione, si estende ben oltre, sia prima che dopo quella sera, tanto da coinvolgere anche i due discepoli di Emmaus. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Nel Vangelo di Luca, il viaggio storico di Gesù diventa il cammino ideale, la “strada dei discepoli”, che seguono il loro maestro. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Quindi il gesto di «spezzare il pane» indica un’azione di Gesù che, dalla cena avanti la passione, si estende ben oltre, sia prima che dopo quella sera, tanto da coinvolgere anche i due discepoli di Emmaus. Gesù risorto appare ai discepoli di Emmaus (vedi Marco 16, 12-13) 13 Quello stesso giorno due discepoli stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri da Gerusalemme. Gesù raggiunge i due subito a questo inizio e chiede di spartire con loro domande e scandalo. Gli occhi di Maria erano chiusi dalle lacrime, dal dolore, dalla ricerca sbagliata; i due di Emmaus sono accecati dall’aver perso ogni speranza, dal non aver compreso le parole di Dio contenute nella Scrittura. I discepoli di Emmaus. Essi stavano parlando di Gesù, morente in croce e tre giorni dopo risuscitato. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». I discepoli di Emmaus. Emmaus… La Chiesa non può trattenere Gesù nella visibilità storica di prima. L’appello di Cristo ci raggiunge sulla strada della nostra fede incompiuta e della sua domanda. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Gesù è veramente risorto ed è apparso ai suoi discepoli che subito non lo … 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Gesù gliele spiega, spiega il mistero dell’uomo, della storia, degli avvenimenti, delle vicende ed ecco che il loro cuore arde: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto…quando ci spiegava le Scritture?”. Tuttavia, può accadere che nell’arco del cammino possono succedere fatti imprevisti o cose che ci lasciano perplessi, o che nascano dubbi e amarezze. con i discepoli di Emmaus ... Osservare – amare – benedire sono un buon riassunto della Parola di Dio di oggi: Dio non mi chiede nulla per il gusto di impormi qualcosa di brutto e faticoso, ma ogni cosa è per il mio bene vero, che alle volte neanche io conosco fino in fondo. Ode (Se solo ogni uomo ti avesse cercato…), Riflessioni sulla spiritualità del cristiano. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». Mentre i discepoli parlano Gesù li ascolta facendo in modo che esprimano le proprie ansie, le proprie amarezze e angosce. La frazione del pane: il gesto ha una sua simbologia umana e storica: “Mentre si sedevano con lui, prese del pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro”. Colui che l’ha fatta nascere, l’ha portata con sé nella tomba. In entrambe, c’è lui presente: nell’Eucaristia sotto forma di cibo, nella Parola sotto forma di luce e di … Emmaus (Greco della koiné: Ἐμμαούς, letto Emmaus; ebraico חמת letto Hammat, significa "primavera temperata", in arabo: عِمواس ‎ Imwas) era un'antica città della Palestina, situata a 11 chilometri (ipotizzando 185 metri * 60 stadi), da Gerusalemme.. Nel racconto di Luca, uno dei due discepoli si chiama Cleofa (Κλεοπᾶς), a volte reso anche con Cleopa 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Gesù però dà rilievo alla libertà dei discepoli, che dapprima scoraggiata e rinunciataria, viene via via rigenerata e aperta alla speranza, alla fiducia nel disegno di Dio sulla storia dell’uomo. Emmaus assicura tutti che, quando ascoltano la Scrittura nella liturgia della Parola e partecipano allo spezzare del pane nella liturgia eucaristica, sono realmente incontrati da Cristo e ritrovano fede e speranza.