La Partia era una regione a nord della Persia, nell'odierno Iran nord-orientale. ʿAlī (suo genero e cugino), quarto califfo, fu assassinato (661), fatto che diede via libera alla presa di potere da parte della dinastia degli Omayyadi; e al-Husayn (figlio di 'Alī), che aveva sposato una principessa persiana della dinastia sasanide, morì nella battaglia di Karbala nel 680, in uno scontro con le truppe del secondo Califfo omayyade Yazid. Dario divise il suo impero in una ventina di satrapie (province), ognuna amministrata da un satrapo (governatore), molti dei quali avevano legami personali con lo scià, essendo per la maggior parte parenti del Gran Re. L'ultimo re partico, Artabano IV, riuscì inizialmente a rendere più coeso l'impero, finché il suo vassallo Persiano Ardashir I si ribellò mettendo fine alla dinastia arsacide. Lungo il suo percorso di conquista, Alessandro fondò numerose città, tutte chiamate "Alessandria". Ogni tribù era governata da un re, che abitava in una torre alta. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 22 gen 2021 alle 12:45. Nel febbraio 1921 Reza Khan, a capo della Brigata Cosacca, marcia su Teheran ed impone il Governo di Zia Tabatabai. Empire of the mind", New York 2008, G.N. Il territorio samanide a sud dell'Amu Darya rimase a Mahmud, quello a nord ossia la Transoxiana, fu il bottino dei Karakhanidi. L'Iran, il petrolio, gli Stati Uniti e le radici della Rivoluzione Islamica", Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2009. Nel 1946 il mancato ritiro delle truppe sovietiche dal nord del Paese originó la crisi dell'Azerbaijan, primo aperto contrasto tra gli alleati e preavviso dell'imminente Guerra fredda[10]. M. Emiliani - M. Ranuzzi de' Bianchi - E. Atzori, M.R. L'Impero Medo si divise con quello babilonese il territorio tolto agli Assiri, estendendosi nella Persia occidentale. La crisi interna culminò nel 1953 con la rottura del Fronte Popolare che sosteneva Mossadeq e la deposizione manu militari del primo ministro popolar-nazionalista[11]. Durante la crisi lo shah si era recato in temporaneo esilio in Italia e ritornò a Teheran in trionfo. Con la conquista di Alessandro e il dominio dei Seleucidi (330-250 a.C.) la decorazione architettonica si arricchì di motivi classici: vennero coniate monete sul modello greco e si costruirono città secondo i principi urbanistici del mondo ellenistico. In mezzo v'era stata però l'invasione del Tamerlano (di cui gli Aq Qoyunlu furono alleati) che, dagli ultimi decenni del XIV sec. La cavalleria pesante corazzata dei Parti (catafratti), supportata dagli arcieri a cavallo, mise spesso in difficoltà le legioni romane, come alla battaglia di Carre (53 a.C.) nella quale il generale partico Surena sconfisse Marco Licinio Crasso. L'impero di maggior successo, esteso e multi-culturale, è stato l'impero persiano achemenide (550-330 a.C.), successore dell'impero medo che occupò la Mesopotamia, l'Egitto, parte della Grecia, la Tracia, il resto del Medio Oriente, gran parte dell'Asia centrale e l'India nord-occidentale. I Persiani[1][2] (in persiano: فارسی‌ زبانان‎, Fārsī zabānān[3]) sono i membri di un gruppo etnico indoiranico (quindi della famiglia indoeuropea) che vive principalmente in Iran. Alla morte del profeta Maometto, avvenuta nel 632, la sua famiglia venne tenuta lontano dal potere che fu conferito ai Compagni del profeta. Al periodo preistorico (VI-IV millennio a.C.) risale un'abbondante produzione di ceramiche dipinte con figure geometriche e sagome di vari animali, con fitti tratteggi decorativi, provenienti dalle regioni centrali e dall'Elam, nel Sud-Ovest del paese. Questo impero multietnico comprendeva una straordinaria varietà di popoli diversi per lingua, religione, cultura, organizzazione sociale ed economica. La sua grande estensione determinò la creazione di tre distinte capitali: Susa, Ecbatana e Persepoli, dove sorgeva il palazzo reale più prestigioso. Nel corso dei secoli la Persia venne governata da diverse dinastie; alcune di queste di etnia persiana (sasanidi, buwayhidi, samanidi etc), altre no (seleucidi, turchi seljuk, mongoli, safavidi etc). Gli anni novanta hanno visto una moderata apertura del regime teocratico, soprattutto alle nuove istanze politico-culturali poste dal mondo giovanile e femminile nel periodo della presidenza di Mohammad Khatami (1997-2005), un religioso di idee liberali[14]. All'inizio del XVII secolo, fu concordato un confine definitivo con l'impero ottomano che è quello che ancora oggi divide Turchia e Iran. Ma torniamo alla domanda iniziale: la … Ha come lingua ufficiale il persiano moderno, o farsi, e merita assolutamente un viaggio. I Persiani erano una popolazione indoeuropea che abitava fin dal II millennio a.C. l’altopiano iranico, cioè l’ampia regione a est della Mesopotamia, al di là dei monti Zagros. I Samanidi, una delle prime dinastie autonome di ceppo iranico dopo la conquista araba, elessero Bukhara a loro capitale e fecero fiorire altre città quali Samarcanda e Herat, rivitalizzando altresì la lingua e la cultura persiane. Nel 1935 egli consegnò l'antico nome della Persia definitivamente alla storia, e impose alla comunità internazionale il nome di Iran. Al fronte l'Iran prende l'iniziativa con una serie di offensive, delle "ondate umane" di giovani Pasdaran che comportano pesantissime perdite. Il cilindro di Ciro documenta inoltre la protezione dei diritti di libertà e sicurezza, libertà di movimento, il diritto alla proprietà e diritti economici e sociali. Nel Mediterraneo, il vasto impero persiano aveva, di fronte, le libere città greche padrone delle rotte marittime e punto di incontro di traffici e merci. Il sovrano fu costretto dai britannici ad abdicare e il figlio Mohammad Reza Pahlavi divenne il secondo shah della dinastia, avviando una stagione politica ed economica in stretta alleanza d'interessi con gli Stati Uniti d'America, per conto dei quali si disse più volte che egli fungesse da "guardiano" della vitale area strategica del Golfo Persico. Altre fonti sostengono che la loro espansione li portò fino ai territori di Afghanistan, Andokazzostan, Kauncestan e Akkàstan. Secondo lo storico dell'antica Grecia Erodoto il nome Persia deriva da Perseo, l'eroe mitologico. σατραπεία, der. Alla vigilia dell'avvento dell'epoca mongola raggiungono la piena maturità i due più grandi poeti narrativi della letteratura persiana medievale: il mistico Farid al-Din 'Attar di Nishapur (m. tra il 1210 e il 1230) e il poeta epico-romanzesco Nizami di Ganja (m. 1204), le cui opere ispirarono i più ammirati miniaturisti persiani delle epoche successive. Il paese ricadde nell'anarchia e nella guerra civile. Nel 750 gli Omayyadi furono sostituiti dagli Abbasidi, che fondarono Baghdad (vicino alle rovine della capitale sasanide Ctesifonte) facendone la loro nuova capitale. [2] Secondo la tradizione gli succede Ciassare I, che nel 714 a.C. pagò un tributo al re assiro Sargon I. Nel 702 attaccò la provincia di Harhar; mentre alcuni contigenti comandati da un certo Achemene (Hakhamanish) si scontrarono a Haulina contro il sovrano Sennacherib. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 17 gen 2021 alle 11:45. ... Su isocrate: L’Impero persiano, che occupava tutto l’immenso territorio del Medio Oriente fino allo stretto del … Roma dovette quindi modificare il proprio approccio bellico in oriente, privilegiando l'uso di truppe da tiro e aumentando le protezioni dei legionari. Nei secoli successivi queste città furono i centri da cui si irradiò in Oriente la cultura greca, processo che viene detto ellenismo. La Chiesa nestoriana fu tollerata invece e perfino favorita dai Sasanidi. a.C.): l’impero persiano unifica Vicino Oriente ed Egitto e si affaccia sul Mediterraneo. Nel 1989 muore l'Imam Khomeini ed ai suoi funerali partecipano due milioni di persone in delirio. Nel 1218, Gengis Khan inviò ambasciatori e mercanti alla città di Otrar, al confine nord-orientale del regno del Khwārezm, ma qui essi furono giustiziati dal governatore. [1], Nel 715 a.C. il sovrano Medo Daiaukku (secondo le fonti assire), o Deioce, fondatore dell'Impero Medo, viene catturato e deportato in Assiria. In epoca achemenide (550-330 a.C.) le capitali imperiali offrono il quadro di una civiltà artistica ispirata a modelli assiro-babilonesi, ma originale nelle novità architettoniche utilizzate. Nel I secolo a.C., la Partia era ormai organizzata secondo un sistema feudale, e le continue guerre con Roma ad ovest e l'impero Kushan ad est, drenavano le risorse dello Stato. CAPITOLO 6 - L’impero universale dei Persiani I Persiani costruiscono il primo impero «universale» della storia All’inizio del VI secolo a.C. la storia e la geografia del Vicino Oriente vennero completamente trasformate dall’avanzata dei Persiani, un popolo indoeuropeo dalle tradizioni nomadi, originariamente stanziato sull’altopiano iranico. e s. m. (f. -a). La civiltà persiana abbracciava tre religioni principali: Zoroastrismo, Manicheismo, che, per inciso, fu inizialmente abbracciato da Sant'Agostino prima che si convertisse al Cristianesimo, e il Mitraismo, una variante dello Zoroastrismo. Sotto gli Abbasidi, le grandi famiglie iraniche godettero di notevole influenza a corte (a scapito dell'elemento arabo) e la Persia assunse un ruolo centrale nella storia dell'impero. La prima menzione dei Persiani proviene da un'iscrizione assira (circa 844 a.C.) nella quale sono chiamati Parsu (Parsuaš, Parsumaš). In economia il governo islamico ha promosso la crescita di grandi Fondazioni che gestiscono le strutture economiche e produttive più importanti e, contando sulla rendita petrolifera, ha favorito vasti programmi di sviluppo e di aiuti alle fasce più deboli e emarginate. Lo shah, nominato il moderato Shapur Bakhtyar del Fronte Nazionale nuovo primo ministro, partì per l'esilio nel gennaio del 1979, morendo poi in Egitto nel 1980; e dal suo esilio a Parigi giungeva nel febbraio del 1979 all'aeroporto di Teheran l'ayatollah Ruhollah Khomeini, il protagonista della rivoluzione islamica che prendeva subito il potere sull'onda dell'entusiasmo popolare. Attorno al II millennio a.C. alcune tribù indoeuropee provenienti dalla Russia meridionale si stanziarono nell'Altopiano iranico. Tuttavia i Safavidi mantennero buoni rapporti con il mondo sunnita indiano (Impero Moghul) in funzione anti-ottomana; non a caso in questo periodo si accentuano gli scambi anche culturali con l'India musulmana e in letteratura si parla di un nuovo "stile indiano" che trova il suo massimo interprete nel poeta Sa'eb di Tabriz (1601-1677), ma educato alla corte di Isfahan. L'attacco di Roma iniziò proprio mentre i Seleucidi erano impegnati a sedare la rivolta dei Maccabei in Giudea. Questo impero multietnico comprendeva una straordinaria varietà di popoli diversi per lingua, religione, cultura, organizzazione sociale ed economica. satrapìa s. f. [dal lat. Tale nome deriva dall'antico nome greco dell'Iran, Persis, che a sua volta deriva dal nome del clan principale di Ciro il Grande, Pars o Parsa, che ha dato il suo nome anche a una provincia dell'Iran meridionale, Fārs (in lingua persiana moderna). Lo Zoroastrismo sarebbe diventato, così come le pratiche misteriche della tribù dei Magi, un tratto caratteristico della cultura persiana. – 1. a. Della Persia, paese e stato antico e moderno dell’Asia occid. La Persia achemenide riunì per la prima volta nella storia sotto un'unica guida popoli e regni molto diversi tra loro, che furono in contatto l'uno con l'altro entro i confini di un territorio vastissimo. L'istituzione parlamentare sopravvisse tuttavia alla repressione[8]. Il califfo al-Maʾmūn, la cui madre era una schiava persiana, spostò addirittura in un primo tempo la capitale a Merv, nella regione persiana orientale del Khorāsān (inglobante allora una parte dell'attuale Afghanistan), lontano dalle terre arabe, ma poco dopo tornò a fissare la sede del califfato a Baghdād, dopo aver prevalso nella lotta fratricida con al-Amīn. L'elemento sciita divenne in breve tempo parte sostanziale della identità iranica, anche se contribuì a distanziare il mondo iranico dal resto della comunità musulmana (sunnita). Le risposte per i cruciverba che iniziano con le lettere I, IR. La Persia sasanide, a differenza della Partia, fu uno Stato fortemente centralizzato. Ma furono sommersi dall'orda dei Mongoli di Hulagu e l'impero si sfaldò; loro profughi - inizialmente guidati da Jalal al-Din Mankubirni (o Mangburnï, o Manguberti), figlio dell'ultimo sovrano del Khwārezm-Shāh sconfitto dai Mongoli - seguitarono a lungo ad aggirarsi nel mondo islamico in veste di predoni o mercenari, giungendo a condizionare non poco gli stessi avvenimenti della Siria ayyubide, poco prima che colà assumessero il potere infine i Mamelucchi. STAVOLTA L’IRAN HA CAPITO CHE DELL’AMERICA NON CI SI PUÒ FIDARE MAI Il voltafaccia statunitense sul nucleare ha rafforzato la corrente della politica iraniana che vede nel rovesciamento della Repubblica Islamica il … Aboliva anche la schiavitù, così tutti i palazzi dei re di Persia erano costruiti da lavoratori pagati in un'epoca di largo uso della manodopera servile. Non più semplice provincia dell'impero, la Persia andò accentuando il suo ruolo centrale nella "ecumene" musulmana, all'interno di un mondo che peraltro diventava etnicamente e culturalmente sempre più composito. [3] Ebbe due figli, Ariaramne (Aryaramna), divenuto poi re di Persia, e Ciro I (Kuraš), re di Anshan.[3]. Gengis, per vendetta, saccheggiò Otrar nel 1219 e continuò verso Samarcanda e le altre città del nordest. Nel 1959 lo scià Mohammad Reza Pahlavi annunciò che ci si poteva riferire al Paese indifferentemente con il nome originario di Iran o di Persia. Essi si spinsero sino a Baghdad, conquistandola nel 1055, soppiantando la dinastia dei sultani Buwayhidi e mettendo il califfo abbaside sotto la propria tutela: ricrearono così un vasto impero interetnico (arabo-turco-persiano), che ridonava il fasto perduto al languente califfato abbaside, e fecero inoltre rifiorire ogni ramo della cultura islamica medievale. Ebbe così inizio la dinastia seleucide. Cosroe assediò Costantinopoli nel 626, ma l'assedio fallì e l'Imperatore, con una controffensiva in Assiria, riuscì a sconfiggere i Persiani a Ninive costringendoli alla pace e alla restituzione della Siria, della Palestina e dell'Egitto. In mattinata partenza per Persepoli, capitale spirituale dell'Impero degli Achemenidi. Impero persiano - Organizzazione politica Appunto di Storia riguardante l'organizzazione politica dell'impero persiano, grandi conquistatori e, allo stesso tempo, vincitori magnanimi. Questi diede il via negli anni sessanta a una controversa "Rivoluzione Bianca" con l'intento di ottenere attraverso la riforma agraria una moderata redistribuzione delle terre. Un regno greco-battriano governò la Battria, la Sogdiana e la Margiana per circa due secoli dopo la morte di Alessandro. [1] Questi gruppi, di stirpe ariana e definiti iranici, si divisero poi in Ircani, che si stabilirono nella costa affacciata sul Mar Caspio nel'Alborz, chiamata poi Ircania, in Medi, che si sistemarono nel centro, e in Persiani, che andarono nel Sud del paese. Beltrame S. "Mossadeq. L'Iran, il petrolio, gli Stati Uniti e le radici della Rivoluzione Islamica", 2009. La dinastia safavide era originaria dell'Azerbaigian, a quel tempo considerato parte della regione persiana. Meravigliose statue di Buddha, in stile Greco classico, che sono state rinvenute in Persia e Afghanistan, illustrano la commistione di culture che si verificò in questo periodo. La Persia divenne un Ilkhanato, una parte del vasto Impero mongolo, ossia un dominio infeudato all'impero mongola. I persiani erano un popolo di guerrieri e con le guerre erano riusciti a conquistare vastissimi territori. Per due volte, con Traiano e Settimio Severo, Ctesifonte fu presa. Lo shah safavide Ismāʿīl I rovesciò il trono di Ak Koyunlu (la confederazione turkmena dei "Montoni bianchi") e fondò un nuovo impero persiano che includeva gli odierni Azerbaigian, Iran e Iraq, più gran parte dell'Afghanistan. Il nuovo sovrano diede inizio a un'energica politica di modernizzazione del paese, potenziando le sue strutture amministrative e militari, attuando un programma di sedentarizzazione forzata delle numerose tribù nomadi, e dando inizio a una politica culturale dai toni filo-occidentali e marcatamente anticlericali, in sintonia con quanto avveniva in quegli stessi anni nella vicina Turchia di Mustafa Kemal Atatürk. Fondata da Dario I nel 518 a.C., completata dai suoi successori e distrutta durante l’invasione di Alessandro Magno. L'epica storia della corsa al petrolio", Milano 1996, S.Beltrame, "Mossadeq. Per fermare gli attacchi Saddam Hussein utilizza anche le armi chimiche. Largamente esposta a influenze sumere, la civiltà elamitica (III-II millennio a.C.) ha lasciato un unico monumento, l'imponente ziqqurat di Choqa zanbil, e numerosi manufatti, ritrovati soprattutto a Susa. In tal modo le feste religiose d'età zoroastriana si rimodellarono in funzione della religione islamica predominante a partire dall'800 d.C. Divennero indipendenti dai Seleucidi nel 238 a.C., ma i loro tentativi di espandersi verso la Persia furono infruttuosi fino all'avvento di Mitridate I al trono della Partia nel 170 a.C. circa. In quegli stessi anni si fece anche sentire tra l'intellighentsia persiana l'influsso della Rivoluzione russa e nacquero nelle città movimenti e partiti di ispirazione marxista. dell’Impero persiano Tra l’VIII e il VII secolo a.C., al tempo del-la grande emigrazione, molte città greche avevano fondato colonie in Asia Minore, la terra che oggi chiamiamo Turchia: Bisanzio, Sardi, Mileto e tante altre. I terribili soldati Persiani prima di un attacco satrapīa, gr. Le altre religioni furono mal tollerate, anzi sporadicamente perseguitate, in particolare la Chiesa cattolica per i suoi legami con l'Impero Romano. Occupava tutte le terre tra la Penisola Iberica e il fiume Indo, e tra il Lago d'Aral e la punta meridionale della Penisola Araba. Dario cercò di conquistare la Grecia, ma la sua spedizione fu sconfitta nella battaglia di Maratona. Lo stesso mese, il nuovo governo firma un Trattato di Amicizia con Mosca che prelude al ritiro sovietico dal Gilan ed alla fine delle Repubbliche separatiste. A essa si fanno risalire i bronzi del Luristan, mentre ad altre culture, assire ed urartee, rimandano le tazze e i bacili in oro e argento con figurazioni a sbalzo ritrovati presso Hasanlu, Ziwiye e Kalar Dasht. Dal 550 a.C. fino alla conquista nel 331 a.C. da parte di Alessandro Magno, l'impero persiano fu la potenza dominante del Vicino Oriente. Nel paese è cresciuto un vasto movimento per i diritti civili che ha trovato espressione nella figura dell'avvocatessa Shirin Ebadi, Premio Nobel per la pace nel 2003; il paese ha inoltre conosciuto una straordinaria fioritura culturale che si è espressa tra l'altro in un profondo generale rinnovamento della letteratura persiana e in una produzione cinematografica che ha ottenuto vasti riconoscimenti internazionali. L'impero si divide Dinastia Afsharidi (1747-96) a nord e la Dinastia Zand (1760-94) a sud, La Rivoluzione Iraniana e la Repubblica Islamica, M. Axworthy, "A History of Iran. Tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo emerse la nuova ma effimera potenza degli shah del Khwārizm (Impero corasmio) che, con 'Ala al-Din Muhammad (1200-1220), governarono un territorio che andava da Baghdad alla Transoxiana. Ciro fu ucciso in battaglia in Asia centrale, prima di poter compiere la conquista dell'Egitto, che fu portata a termine da suo figlio Cambise. [1] Nel 737 a.C. Tiglath-Pileser III invase la regione ricvandone dei tributi. In realtà l'epoca timuride rappresentò, oltre che l'ultima grande stagione della letteratura persiana classica, anche una delle epoche più fulgide dell'arte e soprattutto dell'architettura musulmana. La Convenzione anglo-russa del 1907 definì le sfere d'influenza russa e britannica, rispettivamente sul nord e sul sud del Paese, dove stazionarono contingenti rispettivamente russi ("brigata cosacca") e britannici[6]. La produzione letteraria moderna più significativa è rappresentata dalla poesia satirica e dalla prosa: questa si ispira sia alla prosa di viaggio medievale di Naser-e Khosrow, sia alle traduzioni di autori occidentali, mentre i poeti cercano una sintesi fra tradizione stilistica classica e modelli europei e americani. La prima menzione ai Persiani proviene da un'iscrizione assira (circa 844 a.C.) nella quale vengono chiamati Parsu (Parsuaš, Parsumaš) e sono collocati nella regione del lago di Urmia insieme con un altro gruppo, i Madai (Medi). Hulagu Khan completò la conquista della Persia e prese Baghdad (1258), ponendo termine alla esistenza del lungo califfato abbaside, e avanzò verso il Mediterraneo, venendo fermato solo dai Mamelucchi del futuro Sultano Baybars nel 1260. Il nome Persia (in persiano: فارس‎, Fārs; in persiano antico: , Pārsa) è stato in tempi moderni usato come sinonimo alla nazione dell'Iran, mentre nell'antichità ha rivestito un territorio molto più vasto in cui si sono succeduti diversi imperi con importanti culture. Nel 1943 si tenne nella capitale persiana la Conferenza di Teheran tra Stalin, Churchill e Roosevelt, la prima Conferenza interalleata al vertice. si andranno accentuando anche i contatti diplomatici e commerciali con l'Europa. Lo sconfisse a Sardi nel 546 a.C. e successivamente sottomise le città che i Greci avevano fondato sulla costa asiatica. L'Impero partico che così si formò confinava con Roma lungo l'alto corso dell'Eufrate, e i due imperi combatterono soprattutto per il controllo dell'Armenia. Alla fine del secolo la Persia trovò relativa stabilità e riconquistò la sua unità sotto la dinastia Qajar turca (1795-1925), che spostò la capitale a Tehran, ma si trovò presto schiacciata tra l'impero russo, che si espandeva in Asia centrale e l'impero britannico che si espandeva in India, senza nessuna speranza di poter competere con le potenze industriali europee. Russi e Britannici imposero gradualmente un protettorato "de facto" alla Persia, dividendosela in aree di influenza pur senza mai invaderla direttamente, ma rendendola via via sempre più economicamente dipendente. IFRI Teheran 2002, A. Fontaine, "Storia della guerra fredda" Mondadori 1968. Cercò invano di recuperare almeno alcuni dei suoi territori con l'aiuto dei Turchi e di altre popolazioni centro-asiatiche, e cercò, senza riuscirvi, di ottenere l'aiuto della Cina. Persepoli rappresenta oggi uno dei più imponenti complessi di antiche rovine al mondo. Nel 1951 fu nominato Primo Ministro Mohammad Mossadeq, che nazionalizzò l'industria petrolifera - allora controllata dalla britannica Anglo-Iranian Oil Company (oggi nota come British Petroleum) - provocando una grave crisi internazionale discussa anche al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Crisi di Abadan). A seguito di un'inarrestabile spirale di pubbliche manifestazioni d'opposizione represse nel sangue e di ulteriori strette repressive (in cui si distingueva la Savak ovvero la famigerata polizia segreta), il potere della dinastia Pahlavi giungeva alla fine nel febbraio del 1979. Nei successivi due secoli, i Persiani e i Medi furono tributari degli Assiri. Nel 999 emerse il turco Mahmud di Ghazna un ex-schiavo che, emancipatosi dai signori samanidi e alleatosi con i turchi Karakhanidi, ne distrusse la potenza dando inizio a una lunga era di predominio turco sui territori iranici. Le comunità iraniche erano dominate da un ristretto gruppo d… La Partia si impoveriva e perdeva territori, mentre la nobiltà strappava ai re sempre maggiori concessioni, rifiutandosi spesso di obbedire al sovrano. Nel 1979, anno della caduta della monarchia iraniana e della cacciata dello scià Mohammad Reza Pahlavi, l'Iran era il penultimo Stato al mondo ad avere un sovrano con carica di imperatore (la carica dello scià riceveva il trattamento di "Maestà imperiale"). Fino al 1935 l’Iran si chiamava Persia. Nel 1722 la Persia subì la prima invasione dall'Europa dal tempo di Alessandro: Pietro il Grande, zar dell'impero russo, che progettava di impadronirsi dell'Asia centrale, penetrò da nordovest, mentre gli Ottomani assediavano Isfahan. Nel III millennio a.C. si assistette al predominio degli Elamiti. Nel 913, la Persia occidentale fu conquistata dai Buwayhidi (o Buyidi), una confederazione di tribù kurde provenienti dalle montuose regioni del Daylam. I discendenti di Tamerlano, spartitosi l'impero, governarono soprattutto le contrade più orientali corrispondenti all'incirca all'attuale Afghanistan, ove prosperò sino agli inizi del Cinquecento la magnifica corte di Herat (grande centro di letterati, tra cui l'ultimo grande classico il poeta Jami, m. 1492, e di una scuola celebrata di miniaturisti), e alla Transoxiana con la sfarzosa corte di Samarcanda. Eraclio che procurò la definitiva scomparsa dell'impero persiano. Si lanciò quindi, emulo di Mahmud di Ghazna in una grande campagna di conquista dell'Afghanistan e dell'India Settentrionale, giungendo sino a Delhi e riportandone come trofeo il celebre "trono del pavone"; riuscì nel miracolo di conciliarsi le sconfitte tribù afghane, arruolandole nel suo esercito e portando avanti una controversa politica di conciliazione tra sciiti e sunniti. Al suo posto diventa Guida della Rivoluzione l'Ayatollah Ali Khamenei. I palazzi di Pasargade, Susa, Persepoli, eretti su terrazze fortificate, includono portici, scalinate, ingressi monumentali e comprendono l'apadana, immensa sala riservata alle udienze con decine di colonne dai fastosi capitelli decorati con figure animali. Nezami di Ganja si esercitò un po' in tutti i generi di masnavi su nominati e ne compose un celeberrimo "Quintetto" che fu presto imitato da numerosi poeti persiani e turchi, oltre che fornire materia d'ispirazione ai miniaturisti dei secoli seguenti. A destra: le città greche d’Asia Minore. L’Impero Persiano è conosciuto dagli storici anche come Impero Achemenide, dal nome della dinastia che lo originò. Cosroe I riuscì comunque a salvare il suo impero e ad espanderlo verso occidente, occupando temporaneamente Antiochia e lo Yemen. Dopo la sua vittoria, promise pace ai Babilonesi e annunciò che non vi sarebbero state rappresaglie, e che ne avrebbe rispettato le istituzioni, la religione e la cultura. Dal 550 a.C. fino alla conquista nel 331 a.C. da parte di Alessandro Magno, l'impero persiano fu la potenza dominante del Vicino Oriente. Nel 605 fu occupata Calcedonia, il punto più ad occidente mai raggiunto dai Sasanidi[4]. L’editoriale del numero di Limes 7/18, Attacco all’impero persiano. Nel 1920 i sovietici sbarcarono a Bandar Azali, sul Caspio, all'inseguimento dei russi bianchi in fuga. Suo figlio Serse I ritentò l'impresa, ma fu respinto dai greci, guidati da Temistocle, vittoriosi dopo la battaglia di Salamina (480 a.C.). La debolezza della Persia si svelò ai greci nel 401 a.C., quando Ciro il giovane, secondogenito di Dario II e satrapo di Sardi, ingaggiò diecimila mercenari greci per rafforzare le sue pretese al trono imperiale, occupato dal fratello maggiore Artaserse II, riuscendo ad arrivare a Cunassa vicino a Babilonia, dove morì in battaglia: questi fatti sono narrati ne l'Anabasi di Senofonte. La creazione dell'impero persiano e la cultura che è conosciuta oggi è attribuita a Ciro il Grande, che sconfisse i Medi (città vicina) rendendo la civiltà persiana unificata. Il petrolio fu scoperto nel 1908 a Masjed-e Soleyman nella Persia sud-occidentale, a difesa dei quali fu schierato un contingente di truppe britanniche[7]. Con l'iniziale sostegno britannico, la borghesia dei bazar, l'intellighenzia urbana e il clero sciita più illuminato si allearono per strappare allo shah il riconoscimento di un libero parlamento (Majles) e di più ampie libertà politiche. La corte di Ghazna (nell'odierno Afghanistan) divenne il centro del nuovo regno, ma Mahmud è noto soprattutto per le sue numerose campagne di conquista nell'India nord-occidentale, che ne faranno una sorta di "Alessandro Magno" del mondo musulmano; delle sue imprese, presto divenute leggendarie, è ampia eco nelle lettere persiane e turche delle epoche successive. Spostò la capitale a Iṣfahān (che divenne in breve tempo uno dei più importanti centri culturali del mondo islamico), siglò la pace con gli Ottomani, riformò l'esercito, cacciò gli Uzbeki dalla Persia e catturò la base portoghese sull'isola di Hormuz. Un impero smisurato. Le province orientali di Battriana e Partia si separarono dal regno nel 238 a.C. Antioco III, dotato di notevoli capacità militari, riuscì a contenere l'espansione dei Parti, ma i suoi successi allarmarono la Repubblica romana, allora in pieno sviluppo.

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