Con il secondo motivo deduce violazione di legge sostanziale in relazione all’art. Tar Napoli, (Campania) sez. 33923/2015, 20356/2016), come nel procedimento di esecuzione, in caso di pluralità di provvedimenti eseguibili nei confronti dello stesso soggetto, la competenza a conoscere dei relativi incidenti, appartiene al giudice che ha pronunciato la condanna divenuta irrevocabile per ultima) anche se la questione attiene ad un unico e diverso titolo esecutivo. pen., nei limiti strettamente necessari per la motivazione. In materia di abuso edilizio opera la prescrizione del reato, disciplinata dall’art. Il Comune quindi può chiedere in qualsiasi momento il ripristino dello stato dei luoghi e di rimuovere il reato permanente perpetrato verso il territorio. , Avv. Vale la pena fare un breve sunto dell’orientamento dei principali tribunali per comprendere cosa rischia chi non applica la legge. Se si tratta di una costruzione ormai vecchia di numerosi anni è possibile ugualmente intimarne lo smantellamento? 3, n. 35052 del 10/03/2016), proposta sulla base di una pretesa interpretazione “convenzionalmente” conforme alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo. ex Cirielli e il delitto punito dal comma 1-bis dell'art. 2.2.- Con il secondo motivo di ricorso, la difesa denuncia il vizio di violazione di legge, in relazione agli artt. Detto dei termini di prescrizione dell’abuso edilizio, vediamo ora da quando essi cominciano a decorrere. 28, l. 24 novembre 1981 n. 689 inizia a decorrere solo dal giorno in cui è cessata la situazione di illiceità, vale a dire con il conseguimento delle prescritte autorizzazioni, ovvero – in mancanza delle stesse – con la effettiva demolizione delle opere abusive; infatti, per la decorrenza della prescrizione dell’illecito amministrativo permanente, trova applicazione il principio relativo al reato permanente, secondo cui il termine della prescrizione decorre dal giorno in cui è cessata la permanenza (art. 13/11/1971) zona turistica “F4”, entro la fascia dei 350 metri dal mare in assenza della prescritta autorizzazione, in reato contravvenzionale, ai sensi dell’art. Per quanto riguarda la sanzione penale la prescrizione non opera automaticamente, ma necessita dell’intervento del difensore il quale deve eccepire in pendenza di giudizio. Si tratta, dunque, della medesima sanzione amministrativa, adottabile parallelamente al procedimento amministrativo, la cui emissione è demandata (anche) al giudice penale all’esito dell’affermazione di responsabilità penale, al fine di garantire un’esigenza di celerità ed effettività del procedimento di esecuzione della demolizione. Pertanto, se la “demolizione d’ufficio” e l’ingiunzione alla demolizione sono disposte dall’autorità amministrativa, senza che venga revocata in dubbio la natura amministrativa, e non penale, delle misure, e senza che ricorra la pertinenzialità ad un fatto-reato, in quanto, come si è visto, la demolizione può essere disposta immediatamente, senza neppure l’individuazione dei responsabili, non può affermarsi che la “demolizione giudiziale” – identica nell’oggetto e nel contenuto – muti natura giuridica solo in ragione dell’organo che la dispone. 3.4. 27, comma 3, Cost., la demolizione non ha una natura intrinsecamente “repressiva”, né persegue finalità risocializzanti, perseguendo invece una finalità ripristinatoria dell’assetto del territorio sulla quale le esigenze individuali legate all’oblio per il decorso del tempo risultano necessariamente soccombenti rispetto alla tutela collettiva di un bene pubblico (Sez. Termine entro cui il Comune o il giudice può ordinare la demolizione di un abuso edilizio. Ai fini dell’irrogazione della sanzione pecuniaria per il caso di inottemperanza all’ordine di demolizione, la prescrizione quinquennale di cui all’art. 31, comma 9 d.P.R. Non è quindi sufficiente a neutralizzarlo la sola possibilità che in tempi lontani e non prevedibili potranno essere emanati atti amministrativi favorevoli al condannato, in quanto non è possibile rinviare a tempo indeterminato la tutela degli interessi urbanistici che l’ordine di demolizione mira a reintegrare (Cass, n. 41005/12). Cerchiamo di capire meglio come stanno le cose. Quando invece l’illecito edilizio è privo di rilevanza penale, rimane tale soltanto dal profilo amministrativo. Una lettura sistematica, e non solipsistica, della disposizione, dunque, impone di ribadire la natura amministrativa, e la dimensione accessoria, ancillare, rispetto al procedimento penale, della demolizione, pur quando ordinata dal giudice penale; tant’è che, pur integrando un potere autonomo e non alternativo a quello dell’autorità amministrativa, nel senso che la demolizione deve essere ordinata dal giudice penale anche qualora sia stata già disposta dall’autorità amministrativa, l’ordine “giudiziale” di demolizione coincide, nell’oggetto (l’opera abusiva) e nel contenuto (l’eliminazione dell’abuso), con l’ordine (o l’ingiunzione) “amministrativo”, ed è eseguibile soltanto “se ancora non sia stata altrimenti eseguita”. "La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. Non esiste in campo amministrativo. n. 56/2016 s’impone la riqualificazione del delitto paesaggistico, e nel caso di specie del reato di cui agli artt. Abuso edilizio: la nuova disciplina della prescrizione introdotta dalla legge c.d. L’abuso edilizio costituisce un illecito permanente, in relazione al quale la potestà sanzionatoria della Pubblica amministrazione non è soggetta a termini di prescrizione o decadenza. La diversa natura e finalità delle pene principali, da un lato, e della demolizione, dall’altra, non consentono, infatti, di individuare un elemento di identità tra i due “casi” che consenta un’applicazione analogica della norma sulla prescrizione: è stato già evidenziato che mentre le pene “principali” hanno una natura lato sensu ‘repressivà, ed una finalità rieducativa (recte, risocializzante), ai sensi dell’art. 157 c.p. 3 n. 23840 del 13.5.2009, Neri, Rv. sent. I soggetti agenti di tale reato sono: il titolare del permesso di costruire, il committente, il cos… laddove esclude che l’ordine di demolizione contrasti con l’art. Ho letto che l'abuso edilizio è un reato continuato e quindi se si applicasse la cosiddetta "favor rei" la prescrizione minima sarebbe di 3 anni e non di 4 come prevede appunto la ex Cirielli. Cassazione penale sez. Inammissibile per mancanza di specificità appare il motivo con il quale si deduce il mancato passaggio in giudicato della sentenza e la non riferibilità della medesima al sig. pen. 14 Prel., si deve prendere in considerazione l’ipotesi che l’operazione “interpretativa” a fondamento dell’applicazione analogica della prescrizione alla sanzione della demolizione sia in realtà frutto di una analogia iuris, nella quale si è proceduto alla (invero arbitraria) formulazione ed applicazione di principi generali dell’ordinamento, secondo i canoni desunti dall’art. Alla declaratoria di inammissibilità del ricorso consegue, ex art. 31, comma 9, qualora non sia stata altrimenti eseguita, ha natura di sanzione amministrativa che assolve ad un’autonoma funzione ripristinatoria del bene giuridico leso, configura un obbligo di fare, imposto per ragioni di tutela del territorio, non ha finalità punitive ed ha carattere reale, producendo effetti sul soggetto che è in rapporto con il bene, indipendentemente dall’essere stato o meno quest’ultimo l’autore dell’abuso. Trattasi di un reato a forma libera, per cui il legislatore non ha previsto una condotta tipizzata. 3, n. 18533 del 23/03/2011, Abbate, Rv. 3, n.37906 del 22/5/2012, Mascia, non massimata; Sez. 2.6.- Con il sesto motivo la difesa denuncia il vizio di violazione di legge, in relazione all’art. Trattasi di una contravvenzione, ex articolo 44 DPR 380/2001, che ha quindi come regime sanzionatorio l'arresto ovvero l'ammenda. Al riguardo, nonostante in passato si fosse manifestato un orientamento giurisprudenziale secondo cui, in caso di mancata indicazione, il termine per l’adempimento coincide con quello legale di cui all’art. proc. 1 del protocollo n. 1 (protezione della proprietà), con la precisazione che l’ordine, emesso dopo un ragionevole lasso di tempo dopo la sua edificazione (per un precedente, cfr. T.A.R. Cass. 28 della legge n. 689 del 1981 che attiene alle sole sanzioni pecuniarie con finalità punitiva. L’altro profilo di perplessità che suscita l’interpretazione (asseritamente) conforme alla giurisprudenza “Eurounitaria” riguarda l’applicazione analogica della norma sulla prescrizione delle pene, che appare addirittura disinvolta. Se per esempio … Prescrizione; reato di abuso edilizio e delitto paesaggistico; demolizione dell’opera abusiva; permesso di costruire per realizzare una tettoia. Con riferimento alla natura della demolizione, peraltro, ed al parametro interposto di cui all’art. Rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali. III, 15/12/2017, n.40078. , avendo l’ordinanza impugnata sul punto, chiarito come dalla lettura della motivazione della sentenza si evinca senza dubbio la sua riferibilità alla persona del ricorrente. In definitiva, il semplice trascorrere del tempo non può legittimare una situazione di illegittimità e tanto meno può imporre all’amministrazione un obbligo di comparazione dell’interesse del privato alla conservazione dell’abuso con l’interesse pubblico alla repressione dell’illecito; in tali ipotesi occorre piuttosto dimostrare ben altro al fine di giustificare l’invocato affidamento, cioè dimostrare una piena cognizione dell’abuso in capo alla p.a. Tar Torino, (Piemonte) sez. , R.G. [5] Cass. e 2934 e 2946 c.c., giacché il giudice, a fronte dell’esistenza di una istanza di condono, avrebbe dovuto sospendere l’attività repressiva, anche tenendo conto dell’esistenza di una delibera comunale con la quale si afferma l’interesse dell’ente al mantenimento dell’opera, e quindi la inopportunità dell’abbattimento. L’ abusivismo edilizio costituisce una tematica che interessa l’intera penisola italiana, senza alcuna distinzione. La differente natura della sanzione amministrativa “ripristinatoria” della demolizione, rispetto alla finalità rieducativa delle sanzioni penali, alla quale è connessa l’estinzione per prescrizione, già integra una situazione diversa, idonea giustificare il differente regime giuridico; l’imprescrittibilità dell’ordine di demolizione, infatti, deriva da una scelta legislativa rientrante nei limiti dell’esercizio ragionevole del potere legislativo, non sindacabile in sede di vaglio della legittimità costituzionale sotto il profilo della pretesa irragionevolezza, in quanto fondata su differenti natura e finalità rispetto alle sanzioni penali soggette a prescrizione. 3.5. n. 380 del 2001 (ex multis, Sez. Tuttavia anche per quegli abusi commessi molto tempo fa è possibile presentare una domanda di sanatoria. 173 disp. pen., prospettando l’errata individuazione del termine entro cui provvedere alla esecuzione dell’ordine di demolizione delle opere abusive, nell’ipotesi, quale quella della sentenza resa nei loro confronti, in cui lo stesso non sia stato stabilito nella sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta. 2.5. 173 cod. III Penale, sentenza 5 luglio – 29 novembre 2017, n. 53689. Si prescrive in quattro anni dal compimento dell’illecito se, da quel momento, non ci sono stati atti interruttivi della prescrizione. 28, l. 24 novembre 1981 n. 689 inizia a decorrere solo dal giorno in cui è cessata la situazione di illiceità, vale a dire con il conseguimento delle prescritte autorizzazioni, ovvero – in mancanza delle stesse – con la effettiva demolizione delle opere abusive; infatti, per la decorrenza della prescrizione dell’illecito amministrativo permanente, trova applicazione il principio relativo al reato permanente, secondo cui il termine della prescrizione decorre dal giorno in cui è cessata la permanenza (art. Innanzitutto l’analogia iuris presupporrebbe la necessità di risolvere un “caso dubbio” – e non sembra il caso dell’estinzione della sanzione della demolizione -; in secondo luogo imporrebbe l’individuazione di un principio generale applicabile al “caso dubbio”: e non sembra che l’estinzione di una sanzione amministrativa (ma neppure penale) per il decorso del tempo possa plausibilmente integrare un principio generale dell’ordinamento, sia nazionale che sovranazionale. Infondato, sulla base della costante giurisprudenza di questa corte, cui l’ordinanza impugnata si è conformata con idonea motivazione, il motivo volto ad affermare la rilevanza del decorso del tempo rispetto all’ordine di demolizione, che sarebbe quindi soggetto a prescrizione. L’art. Le modificazioni apportate da uno dei condomini agli infissi delle finestre del proprio appartamento in assenza della preventiva autorizzazione dell’assemblea condominiale prevista dal regolamento di condominio, valgono a far qualificare presuntivamente dette opere come abusive e pregiudizievoli al decoro architettonico della facciata dell’edificio ed a configurare l’interesse processuale del singolo condomino che agisca in giudizio a tutela della cosa comune. Quanto tempo c’è per demolire un immobile abusivo? T.A.R. 3. proc. Nel diritto penale rileva la condotta commissiva, e la prescrizione del reato edilizia inizia a decorrere dall’ultimazione dell’abuso. Al riguardo, come già evidenziato da questa Corte, la tesi della natura “sostanzialmente penale” dell’ordine di demolizione, oltre ad essere, come di dirà, frutto di una applicazione del diritto Eurounitario eccentrica rispetto al sistema costituzionale delle fonti, è infondata. Il secondo motivo è inammissibile, concernendo un preteso profilo di illegittimità di un provvedimento amministrativo – l’ordinanza di sgombero estraneo al sindacato di questa giurisdizione, che avrebbe dovuto essere sollevato dinanzi alla competente giurisdizione amministrativa. Il Procuratore Generale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso, richiamando il più recente orientamento interpretativo della giurisprudenza di legittimità, secondo cui in tema di reati edilizi il termine per adempiere all’ordine di demolizione cui sia stato subordinato il beneficio della sospensione condizionale della pena, nel caso in cui il giudice abbia omesso di provvedere alla sua indicazione, è di novanta giorni dal passaggio in giudicato della sentenza. (cfr. Sez. 04/03/2013, Di Cristo, Rv. Dal punto di vista penale, l’abuso edilizio è un reato punito dalla legge con un’ammenda o anche con l’arresto, a seconda della gravità. 254757). (Corte Cost. Il semplice decorso del tempo dalla commissione dell’abuso edilizio che costituisce un illecito permanente non è di per sé idoneo ad ingenerare nel privato una situazione di legittimo affidamento sulla conservabilità dell’intervento abusivo, se non nel caso in cui l’amministrazione, pur avendo avuto in tale lasso temporale oggettiva conoscenza dell’abuso, abbia tuttavia omesso di esercitare la dovuta azione repressiva e ripristinatoria . In applicazione del decreto del Primo Presidente di questa Corte n. 84 del 2016 la motivazione è redatta in forma semplificata, in quanto il ricorso non richiede, ad avviso del Collegio, l’esercizio della funzione di nomofilachia e solleva questioni giuridiche la cui soluzione comporta l’applicazione di principi di diritto già affermati e che il Collegio condivide. cod. La giurisprudenza di legittimità ha elaborato una serie di principi che hanno costantemente ribadito la natura amministrativa della demolizione, quale sanzione accessoria oggettivamente amministrativa, sebbene soggettivamente giurisdizionale, esplicazione di un potere autonomo e non alternativo al quello dell’autorità amministrativa, con il quale può essere coordinato nella fase di esecuzione (ex multis, Sez. 2. per le sanzioni penali, né alla prescrizione stabilita dall’art. Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato. 173 cod. 28 l. 24 novembre 1981, n. 689, in quanto riguardante le sanzioni pecuniarie con finalità punitiva (“il diritto a riscuotere le somme… si prescrive”), mentre l’ordine di demolizione integra una sanzione “ripristinatoria”, che configura un obbligo di fare, imposto per ragioni di tutela del territorio (Sez. pen. L’abuso edilizio è un reato conseguibile sia dal punto di vista amministrativo che da quello penale.Mentre nel primo caso l’illecito non finisce mai in prescrizione, nel secondo caso invece la prescrizione può avvenire dopo 4 o 5 anni.. Risulta quindi molto importante sapere da quale momento preciso si avvia il tempo necessario alla prescrizione, e anche quando è legittimo … 3, n. 7228 del 02/12/2010 (dep.2011), D’Avino, Rv. proc. Ai fini dell’irrogazione della sanzione pecuniaria per il caso di inottemperanza all’ordine di demolizione, la prescrizione quinquennale di cui all’art. Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna ciascun ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro 2.000,00 in favore della Cassa delle Ammende. Potrà sembrare sorprendente ma la legge non prevede alcun termine di prescrizione: la demolizione, in altre parole, può essere intimata in qualsiasi momento, anche a distanza di numerosi anni o decenni. In realtà, il principale ostacolo al procedimento analogico adoperato nell’applicazione della prescrizione alla demolizione risiede nel limite “logico” del tenore lessicale della disposizione di cui all’art. Prescrizione abusi edilizi, decorrenza dall’ultima opera compiuta. 2014), Russo, Rv. Â. Quando parliamo di prescrizione della demolizione di abuso edilizio non ci riferiamo al reato in sé, ossia alla possibilità di essere condannati penalmente dal tribunale e subire le relative sanzioni (la prescrizione del reato di abuso edilizio è stata già trattata, da noi, nell’articolo Abuso edilizio: quando si prescrive? Sono domande che si fa, normalmente, chi ha commesso una irregolarità urbanistica per non aver chiesto la licenza edilizia o per aver realizzato un’opera diversa rispetto autorizzata dall’amministrazione o per aver presentato in Comune una pratica diversa da quella prevista per legge. 158, comma I, cod. Infondato, infine, l’ultimo motivo, con il quale il ricorrente, deduce l’incompetenza del PM territoriale, per l’ipotesi in cui non si dovesse ritenere fondata l’eccezione di cui al primo motivo. 2. Tar Napoli, (Campania) sez. Hanno richiamato in proposito l’orientamento interpretativo secondo cui, in caso di sospensione condizionale della subordinata all’adempimento di un obbligo, qualora nella sentenza non sia stato stabilito il termine entro il quale il condannato deve adempiere, esso coincide con quello previsto dall’art. Prima di entrare nel vivo del discorso inerente ai termini di prescrizione della demolizione degli abusi edilizi, citeremo un principio espresso proprio di recente dal Tar Sicilia [1]. pen., la pena di mesi due di arresto ed Euro 400,00 di ammenda, in relazione al reato di cui all’art. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per quanto qui rileva, ha rigettato l’istanza di incidente di esecuzione promossa da G.A. 173 cod. ), con la conseguenza che il potere amministrativo repressivo può essere esercitato senza limiti di tempo e senza necessità di motivazione in ordine al ritardo nell’esercizio del potere. 3, n. 3685 del 11/12/2013 (dep. pen., e cioè due anni in caso di contravvenzioni e cinque anni in caso di delitti, prospettando anche una situazione di incolpevole affidamento sulla estensione biennale del termine e affermando l’erroneità della individuazione in quello di novanta giorni dal passaggio in giudicato della sentenza del termine per l’adempimento dell’ordine di demolizione delle opere abusive, ove non indicato nella sentenza. Del resto, anche la dottrina più consapevole ha sottolineato la differente finalità e natura delle misure amministrative previste a salvaguardia dell’assetto del territorio: la demolizione, infatti, è connotata da una finalità ripristinatoria, l’acquisizione gratuita del bene e dell’area di sedime e le sanzioni pecuniarie alternative alla demolizione hanno una finalità riparatoria dell’interesse pubblico leso, le sanzioni pecuniarie previste in caso di inottemperanza all’ingiunzione a demolire sono connotate da una finalità punitiva. 14) si richiama delibera comunale ove si evidenzia la mera opportunità di conservazione dell’opera senza enunciare uno specifico interesse pubblico. Al riguardo, la dottrina penalistica più accorta ritiene che il ricorso al procedimento analogico sia precluso rispetto alle cause di non punibilità (denominate anche “limiti istituzionali della punibilità”) fondate su specifiche ragioni politico-criminali o su situazioni specifiche: in tal senso, l’analogia non sarebbe consentita rispetto alle immunità, alle cause di estinzione del reato e della pena, e alle cause speciali di non punibilità (ad es., il rapporto di famiglia rilevante ex art. Ora, se il reato si prescrive in quattro anni (cinque se c’è un rinvio a giudizio), l’ordine di demolizione può essere notificato anche dopo questo termine. n. 18910/18 del 3.05.2018. 3.3. pen., infatti, disciplina l’”estinzione delle pene dell’arresto e dell’ammenda per decorso del tempo” (così come, analogamente, l’art. che stabilisce che ogni diritto si estingue per prescrizione, si applicherebbe anche alla sanzione dell’abbattimento (non trattandosi di diritto indisponibile, né di diritto per il quale la legge esclude espressamente il termine prescrizionale) Essendo stata l’ingiunzione notificata solo il 27.07.2014, ovvero ben 14 anni dopo dal passaggio in giudicato della sentenza, il diritto all’abbattimento sarebbe ormai prescritto. 163 cod. Va, al riguardo, osservato che la Corte di Strasburgo ha di recente ribadito la legittimità “convenzionale” della demolizione, allorquando, valutandone la compatibilità con il diritto alla abitazione, ha affermato che anche se il suo unico scopo è quello di garantire l’effettiva attuazione delle disposizioni normative che gli edifici non possono essere costruiti senza autorizzazione, la stessa può essere considerata come diretta a ristabilire lo stato di diritto; salvo il rispetto della proporzionalità della misura con la situazione personale dell’interessato, la Corte, richiamando quanto previsto dall’art. 3 n. 7283 del 11.1.2007, Faralla, Rv. 3, n. 43006 del 10/11/2010, La Mela, Rv. 665, comma 4, c.p.p., nonché vizio di motivazione in cui sarebbe incorso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, giacché essendo stato emesso il provvedimento oggetto di giudizio, dal Tribunale di Marano, doveva rientrare la cognizione dell’incidente nella competenza territoriale del Tribunale di Napoli Nord. del Consiglio di Stato. 173 c.p. Analogamente, per le sole opere non comportanti aumento di carico urbanistico né vincolate, si è prevista una … 9864/2016), valutazione nel caso di specie pacificamente non sussistente giacché, come si evince dalla mera lettura del ricorso (pag. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. Avrebbe altresì errato il giudice a considerare l’avvio del procedimento relativo alle istanze di condono (presentate dalle parti, ex l. 326/2003) quale argomento per rigettare il ricorso, non potendo l’avvio del procedimento di diniego essere equiparato ad un diniego effettivo. Si ha un abuso edilizio [1] quando un intervento sul territorio viene realizzato in assenza o in difformità di una preventiva autorizzazione, quale può essere un permesso di costruire (il provvedimento amministrativo richiesto all’autorità comunale e dalla stessa rilasciato, che abilita l’esecuzione di un intervento edilizio in conformità agli strumenti di pianificazione urbanistica … Inoltre, manca anche l’eadem ratio, l’elemento di identità fra il “caso” previsto ed il “caso” non disciplinato, sulla quale la tesi della natura intrinsecamente penale della demolizione sorvola. Essa risulta fondata su una serie di indici “diagnostici” della “materia penale”, ovvero la pertinenzialità rispetto ad un fatto-reato, la natura penale dell’organo giurisdizionale che la adotta, l’indubbia gravità della sanzione e l’evidente finalità repressiva; sulla base di tali indici si afferma la natura penale, facendone poi discendere una disinvolta operazione di applicazione analogica dell’art. 274201; Sez. Il terzo motivo è generico, limitandosi a lamentare l’illegittimità della demolizione in quanto avente ad oggetto la casa di abitazione del ricorrente e della sua famiglia. Se è vero, infatti, che il divieto di analogia in materia penale è considerato, dalla dottrina più attenta, relativo, concernente soltanto le norme penali sfavorevoli, nondimeno l’art. A conferma, peraltro, della natura eccezionale della disposizione, già solo per tale motivo insuscettibile di applicazione analogica. U, n. 15 del 19/6/1996, RM. VII, 03/08/2017, n.4032. 181 D.lgs. 250291; non è estinto dalla morte del reo sopravvenuta all’irrevocabilità della sentenza, cfr. Non può invece ascriversi concorso formale di reati con il delitto paesaggistico. 2.2. ), con la conseguenza che il potere amministrativo repressivo può essere esercitato senza limiti di tempo e senza necessità di motivazione in ordine al ritardo nell’esercizio del potere. La questione, tuttavia, è manifestamente infondata. Il decoro architettonico, che caratterizza la fisionomia dell’edificio condominiale, è un bene comune, il cui mantenimento è tutelato a prescindere dalla validità estetica assoluta delle modifiche che si intendono apportare; il singolo condòmino è quindi legittimato ad agire in giudizio per la rimozione delle modifiche apportate da altri condòmini che si rivelino abusive e pregiudizievoli. E questo perché la demolizione non è una sanzione penale contro il colpevole, ma una conseguenza di carattere amministrativo rivolta a ripristinare l’ordine urbanistico, priva quindi di finalità punitive. sazione penale sez. L‘ordine di demolizione dell’opera edilizia abusiva, previsto dall’art. 444 cod. L'abusivismo ha inizio con l'avvio dell'opera per la realizzazione sino alla sua cessazione. ), che altrimenti la scelta di riempire un preteso vuoto normativo sarebbe rimesso all’esclusivo arbitrio giurisdizionale, con conseguente compromissione delle prerogative riservate al potere legislativo e del principio di divisione dei poteri dello Stato. Nel caso dell’abuso edilizio, inoltre, si compie anche illecito amministrativo, che comporta il sequestro e la demolizione. Pertanto correttamente motivata e conforme alla citata giurisprudenza è la decisione impugnata nella quale si dà conto che non solo non appaiono in corso di emanazione atti amministrativi incompatibili, ma che risulta pure avviato un procedimento di diniego del condono. II, 06/03/2018, n.283 Nel dettaglio, i termini di prescrizione s… Ed entro quanti giorni il Comune deve ordinare la rimozione dell’opera dal momento in cui ha ricevuto la segnalazione del vicino di casa? Torino, (Piemonte) sez. n. 49331 del 2015). 3, Sentenza n. 16537 del 18/02/2003, Filippi, Rv. 14 Preleggi impedisce l’integrazione della norma mediante il procedimento analogico nei casi di norme eccezionali. 173, 125 e 546 c.p.p. 14 delle Preleggi, sul rilievo che, poiché tale norma non può riferirsi a previsioni di favore, non occorre il presupposto dell’eadem ratio. | © Riproduzione riservata La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v.

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