L'Italia è, perciò, innanzitutto una delle potenze contro le quali si sviluppa la Resistenza delle popolazioni soggette all'Asse. [129], Un'ennesima offensiva alleata contro la Linea Gustav ebbe inizio l'11 maggio 1944 e finalmente ebbe successo;[130] le truppe alleate sfondarono il fronte di Cassino e avanzarono ricongiungendosi con i reparti attestati nella testa di ponte di Anzio. 8, Partiti e ideologie del movimento antifascista in : Storia d'Italia, vol. We haven't found any reviews in the usual places. Storia Della Resistenza Italiana. 15) (Italian Edition) eBook: Peli, Cesare: Amazon.in: Kindle Store Sorse quindi il problema della scelta del capo del comitato generale del CVL. Il 15 aprile venne ucciso a Firenze da un nucleo dei GAP guidato da Bruno Fanciullacci, il filosofo Giovanni Gentile; anche questo episodio diede luogo a polemiche e critiche. SALVADORI M. Breve storia della Resistenza italiana. Books Advanced Search Today's Deals New Releases Amazon Charts Best Sellers & More The Globe & Mail Best Sellers New York Times Best Sellers Best Books of the Month Children's Books Textbooks Kindle Books Audible Audiobooks Livres en français Quindi, mentre alcuni reparti della RSI abbandonavano il capoluogo piemontese per avviarsi nella Valtellina, il grosso dei fascisti torinesi della Brigata Nera Athos Capelli rimasti in armi decideva di continuare a combattere. Non si dispone allo stato attuale di cifre attendibili delle morti fasciste che distingua in modo chiaro tra esecuzioni immediatamente successive alla fine delle ostilità e omicidi, vendette e violenze verificatesi nei mesi seguenti nel clima ancora post-insurrezionale[268]. Tale successo si ebbe anche in seguito all'efficacia dell'. Si tratta, naturalmente, di uno sviluppo complesso e difficile, sovente frammentario; la spontaneità di molte iniziative, le condizioni di clandestinità e segretezza in cui si deve operare, le difficoltà di collegamento, l'aleatorietà dei contatti, la scarsità di mezzi, i duri colpi inferti dai nazifascisti, tutto mette a dura prova l'impegno delle forze patriottiche. Laterza, 1965 - Guerre mondiale, 1939-1945 - Italie - Rome - 401 pages. Fino al 12 agosto i reparti partigiani continuarono imboscate e incursioni per ostacolare la marcia dei tedeschi. Le sedi dei quotidiani furono usate per stampare i giornali clandestini dei partiti. I cadaveri di Mussolini, della Petacci e dei gerarchi fucilati vennero trasportati a Milano e esposti in piazzale Loreto, luogo di una precedente sanguinosa rappresaglia nazifascista, dove furono oggetto di oltraggi da parte della popolazione[230]. Solo il comandante "Mauri" e circa 100 uomini ripiegarono in salvo sul monte Alpet. Nata da scelte personali con un'ovvia ricaduta collettiva, è una guerra che contiene in sé una pluralità di espressioni: è innanzitutto lotta armata e politica, organizzata in maniera strutturata o nata dall'esigenza del momento; è opposizione civile, spesso disarmata, ma fondamentale nel suo affiancarsi alla Resistenza militare; è “passiva”, ma non per questo meno necessaria, come quella degli internati militari che rifiutano l'adesione alla RSI e al Reich; è “militare” anche perché combattuta pure dai militari, sia nella fase immediatamente successiva all'armistizio, sia nei periodi successivi, quando le forze armate vengono riorganizzate dal Regno del Sud e danno vita al Primo Raggruppamento Motorizzato, al Corpo Italiano di Liberazione e poi ai Gruppi di Combattimento. Nonostante la profonda crisi nelle file della Resistenza in alta Italia, i partigiani riuscirono ancora a partecipare attivamente ai combattimenti autunnali: in particolare in Emilia, il 7 novembre i gappisti bolognesi coordinati da Ilio Barontini organizzarono a Porta Lame una dura ed efficace resistenza contro le superiori forze fasciste, e ripiegarono dopo un'intera giornata di combattimenti che costarono perdite al nemico[192]. Si trattava tuttavia di una cifra approssimativa, sia perché comprensiva non solo dei riconoscimenti avvenuti ma anche delle domande ancora inevase, sia perché molti partigiani, ritornati nelle regioni di provenienza dopo la liberazione, non avevano presentato domanda. Secondo alcune fonti i caduti per la Resistenza italiana (in combattimento o uccisi a seguito della cattura) sarebbero stati complessivamente circa 45 000[252]; altri 20 000 sarebbero rimasti mutilati o invalidi[253]; i soldati regolari morti nelle formazioni che combatterono accanto agli Alleati nella Campagna d'Italia furono invece circa 3.000[254]. Deve peraltro essere chiarito che solo una parte minoritaria dei componenti delle varie formazioni appartenevano effettivamente ai vari partiti politici[57]. Indagine sui partigiani sovietici morti in Piemonte durante la Resistenza, Accordi fra Resistenza italiana e Resistenza francese, Brigate anarchiche operanti nella Resistenza, Carabinieri nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione, Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri, Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, Storia delle donne nella Resistenza italiana, Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà, Guerra di Liberazione i bersaglieri partigiani, Museo audiovisivo di Massa Carrara La Spezia, ANCFARGL - Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione, Immagini di storia - La Seconda guerra mondiale e la Resistenza, Manifesto degli intellettuali antifascisti, Partecipazione degli antifascisti italiani alla guerra civile spagnola, Tribunale speciale per la difesa dello Stato, Partito Socialista Italiano (massimalista), Carabinieri nella resistenza e nella guerra di liberazione italiana, Ultime lettere di condannati a morte e deportati, Brigate anarchiche operanti nella resistenza italiana, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Casa della memoria e della storia di Roma, Museo della Resistenza di Falconara Marittima, Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, Museo civico del Risorgimento Luigi Musini di Fidenza, Museo audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo, Museo della Resistenza piacentina di Morfasso, Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà di Torino, Museo della Resistenza e della vita sociale di Rocchetta Ligure, Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, Parco della Resistenza del Monte Santa Giulia, Occupazione della Bessarabia e della Bucovina settentrionale, Fine della seconda guerra mondiale in Europa, Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, Persecuzione dei serbi durante la seconda guerra mondiale, Stupri durante l'occupazione del Giappone, Stupri durante l'occupazione della Germania, Stupri durante la liberazione della Francia, Stupri durante la liberazione della Polonia, Prigionieri di guerra giapponesi nella seconda guerra mondiale, Crimini nazisti contro i prigionieri di guerra sovietici, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Resistenza_italiana&oldid=117370628, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, Errori del modulo citazione - pagine con data di accesso senza URL, Voci non neutrali - seconda guerra mondiale, Collegamento interprogetto a Wikisource presente ma assente su Wikidata, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Nelle zone che erano teatro di combattimenti, come la Sardegna, la Puglia e la Calabria, venne invece attuata anche una opposizione armata da reparti organizzati che confluiranno poi nelle Forze Armate Cobelligeranti e parteciperanno alla Guerra di liberazione italiana insieme con la Regia Marina e ai reparti della Regia Aeronautica che erano riusciti a raggiungere zone controllate dagli Alleati. Di questi 100 000 combattenti attivi, circa 51 000 appartenevano alle unità comuniste delle Brigate Garibaldi[202]. Fausto Cossu dei carabinieri, che aveva arruolato tutti i carabinieri e militari italiani dell'Appennino[111]; in Piemonte "Barbato" riuscì a salvare pochi decine di uomini in un rifugio sotto il Monviso.[112]. Get this from a library! L'avanzata angloamericana e la metodica ritirata tedesca verso le posizioni predisposte della Linea Gustav, iniziatasi il 19 settembre, innescarono una serie di ribellioni spontanee da parte delle popolazioni meridionali che, prive di collegamenti organici con il movimento politico della Resistenza e poco organizzate, tuttavia intralciarono i nazifascisti e provocarono violente reazioni repressive sui civili. ); sono, tuttavia, il segnale di uno stato d'animo e di una volontà che vanno diffondendosi tra la popolazione. Nonostante questi successi in realtà il rastrellamento non aveva distrutto le forze della Resistenza che ripresero subito la loro attività: nell'Oltrepò Pavese i partigiani della "Crespi" e della "Capettini" occuparono Varzi e catturarono un gruppo di alpini della "Monterosa"[161], mentre i reparti liguri riorganizzarono le loro forze e studiarono nuove tattiche per sfuggire al nemico. Nonostante queste difficoltà e l'accentuarsi della repressione durante il duro inverno del 1944, i gappisti non rinunciarono alle loro pericolose azioni: il 17 luglio 1944 un gruppo costituito da sei partigiani guidati da Aldo Petacchi assaltò il carcere di Verona e riuscì a liberare, dopo un violento conflitto a fuoco in cui morirono due gappisti, il dirigente comunista Giovanni Roveda[92]. La loro attività si limitava al versante ideologico: era copiosa la produzione di scritti, in particolare tra le comunità degli esuli antifascisti, che però non raggiungevano le masse e non influivano sull'opinione pubblica[8]. Ciò malgrado, il movimento di Resistenza si consolida e si estende, radicandosi gradualmente sul territorio, trovando consenso e sostegno in gran parte della popolazione, e così reggendo alla prova dei tanti arresti, delle torture, delle deportazioni nei lager, delle fucilazioni, delle rappresaglie sui civili. Le operazioni continuarono in luglio in Toscana, Siena venne liberata il 3 luglio dalle truppe francesi senza l'intervento partigiano, ma la divisione Garibaldi "Arno" il 15 luglio incominciò la marcia di avvicinamento a Firenze, intercettò le retroguardie tedesche e il 3 agosto raggiunse Fiesole e i sobborghi della città[140]. L'azione, organizzata da Giuliano Vassalli con l'aiuto di Giuseppe Gracceva, Massimo Severo Giannini, Filippo Lupis, Ugo Gala e il medico del carcere Alfredo Monaco[70][71] ebbe successo grazie a uno stratagemma[72]. I partigiani superstiti riuscirono tuttavia a ripiegare dietro l'Isonzo e ben presto cominciarono a riorganizzarsi entrando in collegamento con le forti unità della Resistenza slovena che già nel settembre 1943 erano penetrate nella regione abbandonandosi a violente vendette sulla popolazione italiana prima di essere respinte dai tedeschi[109]. Riconosciuto per il periodo 1/1/1944 - 1/5/1945 dal Ministero per l'Assistenza post-bellica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissione Regionale Triveneta, Padova, con atto del 10 giugno 1947 prot. costituzione del CLN. In questa fase finale della guerra, nonostante i segni di dissoluzione presenti a livello della truppa e anche dei comandi, le forze nazifasciste erano ancora consistenti numericamente e meglio armate ed equipaggiate delle formazioni partigiane. Il Vandeano. Superando prove durissime e benché colpito da perdite dolorose, il movimento di Resistenza continua a svilupparsi. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell'appello diramato dal CLNAI per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano dell'Alta Italia. Il comandante "Mauri", pur fedele alla sua autonomia apartitica, il 7-8 agosto 1944 aveva sottoscritto un accordo con le formazioni Giustizia e Libertà del Piemonte in cui venivano esplicitamente dichiarati gli intenti radicalmente rinnovatori, democratici e antifascisti della Resistenza; in S.Peli, Per favorire le trattative i tedeschi l'8 marzo liberarono al confine svizzero Ferruccio Parri e Antonio Usmiani; in, I delegati del CLNAI, Cadorna, Lombardi, Marazza, Arpesani e Pertini (giunto in seguito), si rifiutarono di trattare e chiesero la resa incondizionata entro due ore, in. I partigiani di Bandiera Rossa agivano spesso in cooperazione con i militanti della "banda del Gobbo"; il "Gobbo" era legato politicamente ai socialisti, direttamente con Pietro Nenni. Da ricordare è anche la difesa di Porta San Paolo da parte di formazioni dell'esercito affiancate dalla popolazione civile durante la mancata difesa di Roma. Filmare La Storia, Torino. Nonostante un tentativo di travestimento da soldato tedesco, Mussolini venne riconosciuto e catturato[227]. Nella primavera del 1945, con lo sfondamento sulla Gotica, l'attività partigiana va sempre più intensificandosi. Il Partito Comunista italiano come Partito di massa. Il 13 novembre 1944, mentre nell'Italia Settentrionale le massicce operazioni di repressione nazifasciste provocavano dure perdite nelle file partigiane, il generale Alexander diramava via radio un suo proclama ai combattenti del movimento della Resistenza attraverso cui li invitava a interrompere le azioni contro il nemico e a ripiegare, per rimanere sulla difensiva in attesa della ripresa alleata di primavera. Einaudi | language=Italian }} close Email This Record. Anche l'attacco sul passo del Mortirolo dei militi della "Tagliamento" venne respinto dall'efficace difesa dei partigiani delle Fiamme Verdi della "Tito Speri"[197]. Confinante con la Svizzera, la repubblica attirò anche l'attenzione dei comandi e dei servizi alleati guidati dall'americano Allen Dulles e dal britannico John McCaffery che ipotizzarono, in contemporanea con la ripresa dell'offensiva alleata sulla Linea Gotica in direzione di Rimini e del passo del Giogo, di rafforzare l'enclave attraverso il confine elvetico e anche con l'impiego dell'aeroporto di Domodossola[167]. A partire dal marzo 1944 il comando tedesco diede il via a un nuovo ciclo offensivo di rastrellamenti concentrato sull'Emilia, la Liguria e il Piemonte, regioni potenzialmente obiettivo delle forze alleate; in Emilia le truppe tedesche sgominarono rapidamente i gruppi partigiani, mentre in Piemonte i combattimenti si prolungarono con esito alterno e con perdite per entrambe le parti. Firenze, Vallecchi 1974, In 16° gr., bross., pp. Uno dei passaggi ... Hitler approfitta della situazione creatasi a livello europeo con l'occupazione italiana dell'Etiopia, nel 1936, rimilitarizzando la Renania, regione tedesca al confine con Francia, Belgio e Lussemburgo, “disarmata” sulla base del ... L'Italia, legata alla Germania dal Patto d'Acciaio (22.5.1939) e alla Germania e al Giappone dal Patto Tripartito (27.9.1940), non entra in guerra al momento dell'invasione tedesca della Polonia (settembre 1939), ... Giacomo Ulivi (29.10.1925-10.11.1944), antifascista, partigiano, viene fucilato a Modena dai fascisti.